A testa in giù sotto la neve. Così si è ritrovato il 30enne di Ponte San Nicolò, ma nato a Padova dove ha studiato al liceo e all'università, nel momento in cui la valanga si è finalmente fermata. Tragedia sfiorata grazie al provvidenziale intervento dei suoi tre amici: un incidente ben più grave della disavventura che gli era capitata nella primavera scorsa, quando il giovane aveva perso uno sci nella discesa.
IL VENTO
Stefano Coter è il capo del Soccorso alpino di Canazei, uno degli uomini-simbolo delle drammatiche ricerche seguite alla strage del 3 luglio sulla Marmolada. «Questa volta racconta è andata decisamente meglio.
LA PASSIONE
Il padovano ha una grande passione per lo sport, dal ciclismo allo sci. Nei gruppi social dedicati allo scialpinismo e al fuoripista, ogni tanto il 30enne è intervenuto per domandare informazioni sulle condizioni del manto e sulla situazione delle strade. Per esempio nel dicembre del 2021 chiedeva com'era la neve nella zona di Sappada e Santo Stefano di Cadore, mentre a novembre del 2018 cercava idee proprio per fare scialpinismo tra Veneto e Trentino, tanto da aver bisogno di sapere se il Passo Fedaia fosse aperto da Belluno. Ad aprile scorso gli era successo l'inconveniente dello sci: al confine tra l'Alto Adige e la Lombardia, si erano strappati i ganci dello scarpone e l'attrezzo era scivolato a valle. «Alcune botte e basta per fortuna», aveva poi rassicurato tutti il giovane.