PADOVA - «Mi chiedo poi dove sono le strumentazioni più specifiche per recuperare i corpi.
Il fratello di Miotti
Una guida alpina con «trent'anni di esperienza» che «non sarebbe mai partito se avesse saputo di un minimo rischio o pericolo». Luca Miotti, fratello di Davide, parla dal centro dei soccorsi di Canazei dove attende notizie dopo la valanga che domenica 3 luglio ha travolto il fratello e la cognata. «Interpelliamo le istituzioni, abbiamo chiesto se ci sono degli interlocutori adeguati per darci delle risposte. A oggi non riusciamo a capire se fosse stato emanato un bollettino il giorno prima, anche se leggiamo dai giornali che qualcuno aveva già segnalato lo scorrere dell'acqua sotto il ghiacciaio» spiega. «Il giorno prima della tragedia si sapeva che il giorno dopo ci sarebbero state temperature molto elevate che potevano compromettere la normale fruizione della montagna, mio fratello con il gruppo è partito al mattino con la temperatura bassa e sono stati centrati dalla slavina, era sufficiente magari informare il giorno precedente sull'ipotetico rischio. Noi abbiamo saputo dalle tv della sua morte quando nessuna delle istituzioni ci avevano contattato. Ringrazio i giornalisti che hanno fatto i funerali a mio fratello: mio fratello è tra i dispersi» conclude.