Jacobs e Tamberi, abbraccio Olimpico: oltre 1.000 in Fiera, racconti tra gioie e dolori

Domenica 5 Dicembre 2021 di Massimo Zilio
Jacobs e Tamberi, abbraccio Olimpico: oltre 1.000 in Fiera, racconti tra gioie e dolori

PADOVA - Una standing ovation ha salutato ieri in fiera Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi, le due medaglie d'oro di Tokyo che hanno voluto rivivere a Padova, la città della loro squadra, le Fiamme Oro, uno dei momenti più belli di un'indimenticabile estate italiana. Rivedendo i filmati di quella splendida giornata i due si sono riabbracciati, riproponendo dal vivo un'immagine ormai iconica di tutto lo sport italiano. Assieme hanno poi rivissuto non solo le gioie, ma anche le delusioni e i momenti più bui delle loro carriere.
«Ci conosciamo da molto - ha spiegato Tamberi - Abbiamo passato entrambi periodi difficili a modo nostro, ci siamo stati sempre vicini negli anni». «È bello vedere la gente che non vuole solo fare una foto con te - racconta Jacobs - ma che ti ringrazia per le emozioni che gli hai fatto vivere.

Adesso stiamo preparando una nuova stagione, importante e difficile, in cui avremo tanta pressione. Dopo aver realizzato il mio sogno di vincere le Olimpiadi, ora voglio solo divertirmi. So che appena qualche gara non andrà benissimo in tanti saranno pronti a criticarmi, ma ho la tranquillità di restare concentrato sull'obiettivo che quest'anno è quello di fare il meglio possibile ai Mondiali». Una stagione che potrebbe passare anche per Padova. «Il meeting del 2019 è stato un passaggio fondamentale che mi ha portato a concentrarmi sui 100. Dipenderà molto dalla programmazione, ma se mi arriverà l'invito per il 2022 lo valuterò molto volentieri».


SUL PALCO

Prima di loro era toccato a Massimo Stano, oro nella marcia, a salire sul palco con la medaglia al collo e a raccontarsi. «La marcia è una combinazione tra fatica e tecnica. Ma per me non è stato subito facile, nella mia prima gara sono stato squalificato. Poi il mio allenatore è riuscito a riportarmi sulla retta via, non so nemmeno come. Le delusioni sono sempre dietro l'angolo, ma la vittoria nelle sconfitte è capire dove ho sbagliato per non rifare gli stessi errori». Una testimonianza, la sua, che ha coinvolto particolarmente il pubblico tra risate e applausi.
Teatro della giornata il padiglione 11 della Fiera, pieno per quanto lo possono consentire le norme anti-Covid, rispettate con scrupolo fin dall'ingresso, che ha accolto questa edizione speciale Salon del Tedx, promosso da Carlo Pasqualetto e intitolato significativamente Allenati a vincere, con una incertezza non certo casuale sull'accento. Tra il pubblico non solo autorità civili e sportive, dal questore Antonio Sbordone, all'assessore allo sport Diego Bonavina, con fascia tricolore, al presidente del Coni regionale Dino Ponchio e quello della Fidal Francesco Uguagliati, ma soprattutto tanti ragazzi delle giovanili cremisi. Proprio a un giovane atleta delle Fiamme Oro è stato dedicato un momento toccante, quando il capitano Enrico Bertolini ha voluto ricordare David Cittarella, scomparso improvvisamente nel sonno nel 2019, consegnando un piccolo ricordo ai genitori e alla sorella del ragazzo.
La prima a salire sul palco è stata Ayomide Folorunso, ostacolista delle Fiamme Oro e studentessa di medicina, che ha raccontato la sua Tokyo, non certo entusiasmante come quella dei compagni di squadra, ma senz'altro istruttiva. «Quella delusione la prendiamo come benzina per alimentare il nostro fuoco sacro. La mia specialità sono i 400 ostacoli, devo saltare dieci ostacoli e correre il giro della morte per arrivare a quel traguardo». Non ha caso proprio dopo Tokyo per lei è arrivato il record personale. «Arrendersi non è un'optional».
Dopo di lei si sono raccontati Fausto Panizzolo, ingegnere impegnato nello sviluppo di esoscheletri e altri dispositivi usati per aiutare le persone che hanno difficoltà a muoversi, e Chiara Rossetto, degli omonimi mulini. Si è poi tornati sul tema centrale della giornata, le Fiamme Oro, con il dirigente Sergio Baldo che ha raccontato la risalita del gruppo sportivo della Polizia di Stato. Una risalita frutto di un cambio di mentalità, sia nella preparazione sia nel rapporto tra gruppo sportivo militare e atleti, anche attraverso la formazione e il team building. Una preparazione anche (e in qualche caso soprattutto) mentale, come ha poi spiegato la mental coach Silvia Rizzi, che dal 2014 è la psicologa di casa Fiamme Oro.
 

Ultimo aggiornamento: 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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