Marc, morto a 8 anni, malformazione scoperta a ottobre per caso: «Il suo sogno era fare il pompiere»

Martedì 22 Marzo 2022 di Giovanni Brunoro
Marc Anthony Bosjak

BORGO VENETO - Si terrà giovedì nella chiesa di Saletto il funerale di Marc Anthony Bosjak, il bambino di otto anni morto l'altro ieri a causa di una grave malformazione cardiaca.

Per l'occasione, la chiesa di Saletto ospiterà una messa funebre con un pope ortodosso, in rispetto della religione della famiglia del bimbo.

IL DOLORE

In questi giorni che precedono la sepoltura, Marc Anthony è vegliato tutta la notte dai parenti, che si danno il turno pregando e piangendo la morte del proprio piccolo, che per loro era un'immensa fonte di gioia. Ricorda tra le lacrime la zia Marina: «Era un bambino molto vivace, che si faceva notare. Tanto allegro quanto buono con tutti, con un sorriso contagioso». La famiglia Bosjak vive da anni a Saletto, ma è originaria della Croazia, da dove vengono nonno Marko e nonna Luisa, una piccola comunità molto unita e legata alle proprie origini. Da qualche anno, Marc Anthony si era trasferito a Este assieme a papà Enthony, mamma Lidia e la sorella Jennifer, ma trascorreva molto tempo alla casa natale di Borgo Veneto. In seguito al lutto, tutta la famiglia si è di nuovo riunita a Saletto, dove un continuo viavai di persone porta omaggio alla memoria del bambino e dona una parola di conforto ai parenti.

LA TRAGEDIA

A strappare alla vita il piccolo è stata una cardiomiopatia dilatativa, una condizione che si verifica quando la cavità cardiaca si allarga a causa della perdita di forza del muscolo; il cuore non riesce più a pompare bene il sangue e, nei casi più gravi, la malformazione porta alla morte. Fino a pochi mesi fa, i famigliari non erano a conoscenza che il cuore di Marc Anthony era malato; i medici lo hanno scoperto per caso lo scorso ottobre, quando il bambino ha contratto il Covid in forma piuttosto grave. Non riuscendo a respirare, i genitori lo hanno portato all'ospedale di Schiavonia e, da lì, è stato ricoverato a Padova. Siccome le sue condizioni non accennavano a migliorare, i medici del centro Gallucci hanno indagato a fondo e scoperto la tragica verità: con le sue gravi implicazioni polmonari, il Covid aveva fatto emergere un problema esistente da tempo. Da lì, è iniziato un calvario che ha trattenuto Marc Anthony in ospedale quasi ininterrottamente.

IL RITORNO

È riuscito a tornare a casa solo per una decina di giorni, in cui comunque aveva appuntamenti per visite specialistiche; poi la situazione è precipitata. Un mese fa circa, una crisi lo ha riportato al policlinico, dove è stato ricoverato in terapia intensiva per una settimana. Marc Anthony non rispondeva più bene alle cure e c'è stato bisogno di assisterlo prima con un macchinario e poi con un vero e proprio cuore artificiale; nel giro di poco, si è pian piano spento fino al tragico epilogo. I macchinari funzionavano, ma gli organi interni erano danneggiati e non c'è più stato niente da fare. Come tanti bimbi della sua età, Marc Anthony aveva una grande passione per il mondo dei motori. «Amava così tanto gli autolavaggi che sognava da grande di aprirne uno - prosegue la zia Marina - e andava quasi tutti i giorni su YouTube per guardare i video su questi impianti». Quando per strada passava vicino a un autolavaggio, chiedeva di fermarsi e di vederlo, immaginandolo suo. Altro suo grande sogno era di diventare vigile del fuoco; poco prima di ammalarsi, era stato alla caserma di Este, dove i pompieri lo avevano fatto salire sul camion con il caschetto addosso e avevano acceso la sirena per qualche istante. L'assenza di un bimbo così vivace non potrà che lasciare un grande vuoto: «La nostra famiglia è distrutta. Quello che ci è accaduto non sembra nemmeno vero, ma quando ci pensiamo e razionalizziamo il fatto, capiamo che il nostro Marc Anthony non c'è più. Anche se siamo in tanti, ci manca e ci mancherà tantissimo».

 

Ultimo aggiornamento: 12:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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