PADOVA - Molesta le ragazze di passaggio e le palpa con violenza. Un maniaco sessuale si aggira nella zona al confine tra Tencarola e il capoluogo, tra via Padova e via Trieste. Sono almeno 4 finora le sue vittime e una è minorenne. «Adesso ho paura a uscire di casa. Ogni sera risento su di me le mani di quello sconosciuto e non riesco più a dormire» racconta una donna che è stata presa di mira mentre portava a passeggio il suo cane assieme alla sorella, di poco più giovane. I carabinieri, raccolte le denunce, hanno iniziato la caccia all’uomo che colpisce sempre nella stessa zona: ha la carnagione scura e si avvicina in sella alla sua bicicletta nera, travisato con mascherina chirurgica e cappellino nero ben calato sulla fronte.
LA TESTIMONIANZA
«Tutto è successo giovedì sera, poco prima delle 20, quando sono uscita sulla strada principale assieme a mia sorella per portare il cane a fare quattro passi - racconta la vittima che ieri si è presentata nella stazione dei carabinieri per sporgere denuncia - Ero in via Padova, all’altezza della Data Medica, in una zona dove c’è sia il marciapiede che la pista ciclabile. A un certo punto passa questo individuo che da dietro mi prende il sedere e me lo palpa in maniera violenta e mi sussurra all’orecchio qualcosa tipo “bello sodo”. Tutto in una frazione di un paio di secondi, poi si rimette a pedalare e si lascia alle spalle me e mia sorella che iniziamo a insultarlo. Per quel che può servire. Ho delle difficoltà a vedere bene e qui l’illuminazione è scarsa. Posso solo dire che è un uomo di carnagione scura e vestito tutto di nero». La ragazza non ha potuto fare altro che urlare: «Faccio pure il corso di difesa personale organizzato per le donne dal Comune, ma se non ti aspetti una cosa del genere fatichi a reagire».
PREOCCUPAZIONE
La giovane vittima fatica a riprendersi: «So che c’è di peggio, ma posso assicurarvi che essere toccata da uno sconosciuto in questa maniera ti segna profondamente. Ti fa crollare tutte le certezze che hai sul sentirti al sicuro vicino a casa».
La donna dopo la brutta esperienza è tornata a casa con la sorella e per un paio di giorni ha cercato di dimenticare, ma nel frattempo ha scoperto che ci sono altre vittime, tra cui una poco più che bambina, aggredita sul lungargine. «A quel punto mi sono decisa a denunciare. Sono andata sabato e i carabinieri, a ragione, mi hanno chiesto perché ho aspettato tanto. In realtà pensavo fosse un caso isolato e che non sarebbe ricapitato, ma quando mi sono resa conto che il problema è ben più grave di quel che pensavo, mi sono fatta avanti».
Venerdì sera è stata poi la volta di una diciottenne che stava tornando a casa dal lavoro poco dopo le 20.