Mamma prima partorisce e poi le asportano un tumore al seno

Sabato 3 Agosto 2019
Mamma prima partorisce e poi le asportano un tumore al seno
PADOVA - Ha preso tra le braccia la figlia appena nata, l'ha salutata, l'ha sentita piangere per la prima volta e ha provato l'emozione più bella della vita. Pochi minuti dopo tutto è cambiato. Un tuffo nella paura, la speranza di rivedere presto la bambina. L'anestesia ha fatto effetto, ha chiuso gli occhi ed è iniziato l'intervento di rimozione del tumore al seno. In sala parto, nello stesso luogo dove nasce la vita, per lei è iniziata la battaglia contro il grande male.
 
Questa è la storia di Anna (nome di fantasia), 39 anni, padovana, che durante una visita all'ottavo mese di gravidanza ha scoperto di avere un nodulo al seno. In pochi giorni i medici dell'Azienda hanno organizzato una équipe multidisciplinare per operare d'urgenza Anna. In Clinica ostetrica, un pomeriggio oltre l'orario di servizio, hanno collaborato la ginecologa Alessandra Andrisani, il chirurgo Alberto Marchet e l'anestesista Antonella Dal Palù oltre che infermiere e strumentiste. Il cesareo e l'operazione al seno sono riusciti e ora la neomamma è a casa con la bambina. Davanti a sé ha ancora un lungo percorso di cura, fatto di farmaci e chemioterapia, ma la volontà di combattere non manca. «Un doppio intervento possibile grazie alla disponibilità di tutti spiega la dottoressa Andrisani -. Il caso era delicato e nessuno si è tirato indietro, nonostante il periodo estivo e la carenza di personale. Molti di noi hanno lavorato oltre il proprio turno. Dal personale infermieristico, agli anestesisti. Anche perché era necessario coprire anche le altre emergenze in sala parto e garantire il servizio h24. Al di là del dramma personale, la paziente ha percepito il sostegno del personale medico e sanitario. La donna ha potuto vedere la bambina, come tutte le mamme, poi è stata sottoposta a sedazione. Il giorno dopo sono andata a trovarla e già si muoveva». Il tumore al seno in gravidanza è un evento raro, che rappresenta circa il 2% di tutti i tumori mammari. La 39enne desiderava da molto tempo questa gravidanza, avendo alle spalle due aborti spontanei. «Non è semplice individuare un nodulo durante la gravidanza aggiunge il professor Marchet perché il seno cambia aspetto, in genere è più denso gonfio o dolorante. Prima dell'operazione sono stati eseguiti gli esami utili ad accertare la natura del nodulo, a partire dall'ago aspirato e l'ecografia della mammella, innocui per l'organismo femminile e per il feto. Per combattere una malattia oncologica bisogna agire rapidamente, oggi il 90% delle donne guarisce grazie alla diagnosi precoce e ai nuovi protocolli sempre più efficaci».
LA TECNICALa neomamma è stata sottoposta ad una quadrantectomia (l'asportazione della sola area dove è localizzato il tumore, pari a circa un quarto del seno) con asportazione del linfonodi. «Per il cesareo è stata fatta un'anestesia periferica afferma Dal Palù per l'intervento la sedazione profonda». Ogni anno in via Giustiniani nascono circa 3mila bebè, ma non tutti i parti sono naturali ed esenti da complicanze. «Non è il primo caso di questo tipo che trattiamo dichiara il direttore della Clinica ostetrica, il professor Giovanni Nardelli abbiamo preso in carico altre pazienti con cancro all'utero, al collo dell'utero, alla vagina o all'ovaio. Le variazioni ormonali tipiche del periodo della gravidanza influiscono sulla crescita della neoplasia. Sotto la 24esima settimana di gestazione, si rischia di andare incontro ad un aborto. Sopra la 24esima settimana invece si parla di parto prematuro. Ogni caso è a sé ed è importante fare un bilancio tra la maturità del feto e il diritto di cura della donna».
Elisa Fais
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