Anna: «Io, mamma di 5 figli non per scelta, ma per un grande dono»

I "piccoli" sono: Benedetto, Maria, poi Andrea, Chiara e Teresa

Lunedì 14 Novembre 2022 di Marco Miazzo
Anna Cuppoletti con i 5 bimbi
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PADOVA - Mentre le tendenze demografiche denotano un costante calo della natalità, ed ormai le famiglie difficilmente superano i tre figli, esistono ancora nuclei familiari che vanno controcorrente. È il caso della famiglia di Anna Cuppoletti, giovane madre di 5 meravigliosi bambini. Anna, 35 anni, è orgogliosa di essere una super mamma e crede che aprirsi alla novità sia più affascinante che non prendersi il rischio di cominciare una nuova vita con dei figli e tutti gli impegni che ne derivano.
«Spesso si tende a pensare la vita come una partita a scacchi, cercando di prevedere ogni mossa minuziosamente - racconta Anna - questa tendenza è forte in molte persone che tendono a pianificare ogni cosa prima di provare ad aver figli.

Certo l'aspetto economico e l'incertezza spinge molte famiglie a fermarsi al primo o al massimo al secondo figlio, ma credo che quello economico sia solo un fattore del problema».

Anna si è spostata a 25 anni, con suo marito si sono conosciuti al liceo e hanno da poco festeggiano i loro primi dieci anni di matrimonio, il primo figlio Benedetto è arrivato quasi subito dopo il matrimonio e oggi ha quasi nove anni, dopo 17 mesi è arrivata Maria, poi Andrea, Chiara e infine Teresa di 3 anni.
«Spesso ci chiedono le ragioni che portano ad avere una famiglia così numerosa, noi non eravamo partiti con questo progetto preciso ed è sorprendente voltarsi indietro e vedere cosa è potuto fiorire dalla nostra disponibilità. L'esperienza che io e mio marito avevamo fatto era talmente bella che non mi sono mai preoccupata di metterci limiti, pensando alla maternità come un grande dono e momento di gioia. Mi rendo conto, inoltre, che essere madri è una fortuna. Ci sono molte donne che lo desiderano senza riuscirci e soffrono per questo, perché anche quando pianifichiamo le cose non sempre sono in mano nostra, ed è difficile riuscire a prevedere tutto nella vita».

Anna ha sempre avuto una simpatia naturale per i bambini, al punto di dedicare la sua vita professionale ai più piccoli, è laureata in terapia della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva e si occupa di riabilitazione infantile. Certo riuscire a conciliare il lavoro e la maternità non sempre è facile e bisogna imparare a rispondere ad ogni circostanza. «Una mamma che vuol far carriera deve cercare delle soluzioni, io sono libera professionista, lavoro part-time e ho lo studio in casa - continua - inoltre ho la fortuna di poter contare sull'aiuto di due sante nonne ancora giovani. Per prendere casa io e mio marito abbiamo fatto delle scelte per agevolarci nella quotidianità. L'abbiamo presa in una posizione strategica: vicino alla scuola e in prossimità di centri sportivi, così da rendere gli spostamenti quotidiani semplici. Poi con le mamme ci si aiuta sia nei passaggi in macchina sia con lo scambio di vestiti. È bello perché partendo dalla necessità di darsi una mano a vicenda si creano tante amicizie e si fa comunità».

Anna crede fortemente che la tendenza alla denatalità prevista per il futuro da tutti i demografi non sia inevitabile, per invertire la rotta è importare lavorare su sé stessi, accettare nuove sfide ed essere pronti all'avventura, un'avventura bellissima che aiuta a dare un senso alla vita. «La crisi demografica è una realtà - conclude - l'impegno dei vari governi europei nell'assistenza alla natalità è importante perché chi mette al mondo dei figli fa del bene per il paese e va aiutato di più. Ma non basta l'intervento politico, per mettere al mondo figli occorre avere speranza e positività verso il futuro e occorre dare un perché alla vita».

La FAMIGLIA 



 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 22:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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