Meteo, la grande paura: le scuole restano chiuse. Occhi puntati sui fiumi

Lunedì 29 Ottobre 2018
Il fiume Piave a Busche
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Dai 300 ai 400 litri di acqua per metro quadrato: a Nordest in tre giorni è prevista la pioggia che solitamente cade in tre mesi. E le conseguenze si sono già potute toccare con mano nella giornata di domenica 28 ottobre: fiumi e torrenti esondati, ponti chiusi, strade bloccate. Massima attenzione per la piena del fiume Piave (GUARDA LE IMMAGINI).

NEL POMERIGGIO DI LUNEDì RIPRENDONO LE PIOGGE
La Protezione Civile del Veneto, in base alle valutazioni dell'Unità di crisi operativa, ha emesso un nuovo bollettino che indica per il pomeriggio una generale tendenza a un aumento delle precipitazioni. La situazione - prevede la Protezione civile - determinerà una ripresa dell'innalzamento dei livelli idrometrici della rete idrografica regionale ed extraregionale, in particolare nei settori montani e pedemontani.
 Le precipitazioni si registrano in particolare sulle zone centro-settentrionali, con fenomeni anche a carattere di rovescio o di occasionale temporale.

Dalla mezzanotte, il massimo è dato dai 65.6 millimetri in 11 ore registrato a Turcati, ai piedi delle Prealpi vicentine occidentali, con picco di 27,6 millimetri/ora tra le 6.00 e le 7.00. La neve sulle Dolomiti è presente a partire da 2.200-2.500 metri, con rinforzo dello Scirocco, specie sulle località prealpine esposte in quota.

+++ NOTIZIE FLASH +++ 
Le scuole restano chiuse le scuole anche martedì 29 ottobre nelle province di Venezia, Treviso, BellunoVicenza, Rovigo, Padova e Pordenone. Restano chiuse anche molte aziende, come gli stabilimenti Luxottica di Agordo e Cencenighe (fino alla 22), tutte le aziende nella zona industriale di Longarone e alcune a Ponte di Piave e in Alpago. 
La situazione a Venezia: la marea ha raggiunto i 156 centimetri ---> COSA E' SUCCESSO A VENEZIA /FOTO E VIDEO DELL'ACQUA ALTA

A Perarolo di Cadore, nel Bellunese, il torrente Boite è ai limiti di guardia: per questo 60 abitanti sono già stati evacuati.  La 203 Agordina riaperta a la Muda dalle 7.30 e riaperto anche pont e Bailey a Belluno. Il fiume Piave a Lentiai fa ancora paura: straripa a Cesana. E' stato predisposto il piano di evacuazione per l'ospedale di Motta di Livenza, che sorge non lontano dal fiume Livenza. Sempre nel trevigiano interventi dei vigili del fuoco in via Roma a Villorba e in via Boschi a Paese. Chiusa la A22 del Brennero per il rischio caduta di un traliccio. Il fiume Brenta non riceve più acqua: scarica tutto sul Bacchiglione. Immagini davvero impressionanti arrivano da Grado, la marea è salita al punto che le barche sembrano essere sopra la banchina (GUARDA LE FOTO)

Nel Trevigiano in serata black out nei comuni di Spresiano, San Biagio di Callalta, Breda, Villorba, Vedelago,  Loria.  A Breda di Piave il sindaco, Moreno Rossetto, ha emesso un'ordinanza di evacuazione immediata di alcuni edifici situati nell'area golenale del Piave. È stata allestita un'area di ricovero nella sede di un'Associazione Festeggiamenti, per dare la possibilità alle persone di trascorrere la notte in sicurezza.


Friuli in ginocchio: le forti piogge che si stanno abbattendo su Friuli e Carnia hanno causato la frana della strada di accesso a un ponte in provincia di Udine, che, dunque, non è più accessibile. Si tratta del ponte di Luincis. La strada franata collega la località San Martino a Ovaro a Udine. La notizia è stata confermata dal sindaco di Ovaro, Mara Beorchia, la quale ha precisato che «i tecnici sono già sul posto e stanno monitorando la situazione». Le condizioni meteo non aiutano e infatti continua a piovere. La zona era già stata ieri oggetto di attenzione da parte delle autorità e dei tecnici. In particolare, la cartiera che sorge nell'area ieri è stata evacuata per sicurezza dopo le prime ore di forti piogge. Lo stesso ponte è stato presidiato.​ Strade chiuse attorno a Sappada: dal pomeriggio il paese è isolato.


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+++ ZOOM SULLE ZONE A RISCHIO +++

VERONA - FIATO SOSPESO FINO ALLE 4 DI NOTTE PER L'ADIGE

È già passata, verso le 4 del mattino, la piena dell'Adige a Verona, senza causare danni. La situazione é attentamente monitorata e sono state installate alcune paratie in zona Corte dogana. È stato chiuso momentaneamente il Lungadige Attiraglio, ma non sono segnalate in città ulteriori criticità.

VICENZA - FRANA, EVACUATE DUE FAMIGLIE
Dopo una pausa notturna poco dopo le 6 di questa mattina sono riprese le precipitazioni nell’Alto Vicentino, colpito nel pomeriggio di ieri da una serie di smottamenti e frane: hanno esondato in alcuni punti i torrenti Leogra, Astico e Posina. La Protezione civile al lavoro sul territorio ha provveduto per pericolo frana a evacuare due famiglie: una in località Ponte Maso di Lastebasse e l’altra da contrada Doppio a Posina. A Posina sono isolate le contrade Doppio, Grisa e Lissa per una frana che ha causato lo straripamento del torrente Posina. 

FIUME A RISCHIO Il Bacchiglione "osservato speciale": la piena prevista a mezzanotte

BELLUNO
Il bilancio della nottata e delle prime ore della mattina nel Bellunese è questo: una decina di allagamenti in varie zone, abitazioni private con 10-20 cm d'acqua. Resta presidio ad Alverà con 10 camion dei vigili del fuoco ed escavatori in azione tutta la notte. Anche domani scuole chiuse per il maltempo nel bellunese dove la prefettura segnala alcune zone di criticità a causa delle precipitazioni diffuse, a tratti di forte intensità. Per questo motivo la prefettura, dopo aver sentito i componenti del Centro Coordinamento Soccorsi, ha disposto anche la chiusura anticipata degli uffici pubblici per oggi dalle ore 13 in tutta la provincia. Al momento, le criticità più rilevanti si registrano a Cortina d'Ampezzo, in località Alverà, dove permane l'ordine di evacuazione di alcune abitazioni. Evacuato il paese di Perarolo di Cadore: in 60 fuori dalle proprie abitazioni per la piena del torrente Boite.

Frane e smottamenti: strade chiuse nel Bellunese
A causa di frane o smottamenti sono chiuse la strada provinciale '33' di 'Sauris', la provinciale 347 «del passo Cereda e Duran» da Agordo a Dont; la provinciale 2 «Valle del Mis» da fine lago a Titele; la regionale 48 «delle Dolomiti» da Alverà a Rio Gere, la provinciale 5 «Lamosano». Sono invece state riaperte al transito la regionale 203 e la provinciale 251. In 44 comuni della Provincia è stato attivato il Centro Operativo Comunale.

Acqua torbida nel bellunese: sconsigliato berla o cucinarci
Al Centro Coordinamento Soccorsi c'è stato un incontro con l'Ulss 1 e con il gestore della rete idrica Bim-Gsp per una valutazione sullo stato della potabilità dell'acqua, a seguito di segnalazioni di torbidità. Al momento, non risultano accertate situazioni di non potabilità, a parte quella che si registra, da qualche giorno, nel Comune di Taibon Agordino. Tuttavia, poiché, a cause delle intense piogge, l'acqua potrebbe effettivamente presentare episodi di torbidità, la prefettura sconsiglia momentaneamente l'uso per fini alimentari. Il Bim-Gsp sta comunque provvedendo alla clorazione delle acque mentre il Dipartimento Igiene e Prevenzione dell'Ulss sta eseguendo le analisi che il caso richiede.

IL PIAVE
Il fiume Piave a Lentiai fa ancora paura, è straripato a Cesana. Ieri il primo fronte di piena ha già raggiunto Lentiai, dove il Piave è esondato. ll ponte Bailey a Ponte della Priula è stato chiuso ieri perché minacciato dalla piena. Tra Treviso e Conegliano, non si passa: bisogna fare il giro per Vidor, per Maserada oppure prendere l'autostrada A27, ovviamente a pagamento.
 
 


IL FIUME PIAVE SOMMERGE IL PONTE ---> Ecco cosa è diventato il ponte Bailey a Ponte della Priula /VIDEO


ZAIA TEME IL RITORNO DELLA "PIENA STORICA" DEL PIAVE - SUCCEDE OGNI 100 ANNI
«La mia preoccupazione maggiore riguarda il Piave, con il rischio del ritorno della "piena storica"». Lo ha detto ai giornalisti il presidente del Veneto, Luca Zaia, durante l'incontro nella sede della Protezione civile regionale, a Marghera. Il riferimento è ai modelli idraulici elaborati dal prof. Luigi D'Alpaos, dell'Università di Padova, in base ai quali il fiume Piave presenta ogni 100 anni una "piena storica" rispetto alla condizione di "quasi secca" attuale; l'ultimo episodio risale all'alluvione del 1966 «e dopo 52 anni - ha aggiunto Zaia - c'è sempre il rischio e un anno di meno nelle probabilità che si ripresenti. Con le condizioni meteorologiche di questi giorni siamo i livelli della 'tempesta perfettà». Tra i rimedi indicati da Zaia «innanzitutto c'è il completamento della diga di Ciano del Montello, da 40 milioni di metri cubi, per la quale dopo tante battaglie burocratiche siamo arrivati alla progettazione». Per il presidente veneto, inoltre «va pulito il letto, vanno tagliati gli alberi cresciuti spontaneamente. Se venisse giù la piena storica, questi alberi andrebbero a fare da diga incastrandosi sotto i ponti».


IL BRENTA E IL BACCHIGLIONE
Lunedì 29 - Il fiume Brenta non riceva più il flusso di acqua che sti sta scaricando interamente sul Bacchiglione, la cui piena è prevista per questo pomeriggio. Una seconda dovrebbe arrivare tra la notte di lunedì e la prima mattina di martedì. stanotte e la prima mattina di domani. Al momento golene e argini sono costantemente monitorati e non ci sono stati straripamenti. Nel Padovano la zona maggiormente a rischio è quella de "la paltana" che venne allagata anche nel 2010, in provincia massima attenzione su Veggiano e Casalserugo.

MALTEMPO NEL PADOVANO Massima allerta per Brenta, Bacchiglione e Muson. Famiglie rischiano di essere sfollate

TRIESTE
​Durante la giornata di domenica 28 ottobre, in cui le condizioni di straordinario maltempo hanno flagellato l'area del Mediterraneo, la Trieste Terminal Passeggeri ha gestito un approdo straordinario della motonave Marella Celebration che si è vista obbligata a cancellare la sosta prevista in altro scalo adriatico, per la precisione quella a Spalato dopo la partenza da Venezia e con destinazione finale a Napoli.

A STRIGNO I PESCI NUOTANO SULLA STRADA


LA MAPPA - ALLE 11 L'ACCUMULO DI ACQUA IN MONTAGNA HA SUPERATO I 400 MILLIMETRI
L'Unità di Crisi che sta monitorando l'andamento dell'ondata di maltempo che sta colpendo il Veneto, riunita nella sede della Protezione Civile Regionale a Marghera, ha elaborato una mappa degli accumuli su 44 stazioni di monitoraggio sparse sul territorio e comprendenti anche Sappada, recentemente passata al Friuli Venezia Giulia. Alle ore 11.00 di oggi, in due stazioni in montagna l'accumulo d'acqua ha già superato i 400 millimetri per metro quadro: Soffranco-Longarone (486,8) e Sappada (410). Altre nove stazioni riportano valori superiori ai 300 millimetri, tra cui Agordo (369,8), Feltre (327,8) Rifugio La Guardia a Recoaro (324,2), Posina (Vicenza) 308,4, Cencenighe Agordino (306). Le rimanenti stazioni variano dai 290,4 millimetri per metro quadro a Valpore (Seren del Grappa) ai 183,6 di Valstagna (Vicenza).

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 22:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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