SANT'URBANO (PADOVA) - Da Sant'Urbano a San Giovanni Rotondo è questa la rivincita di Lorenzo Sacchetto sul parkinson. Già lo scorso anno con la moglie e assistente Raffaella Roveron hanno affrontato una lunga pedalata con le loro bici fino a Roma. Questa volta si vogliono superare per dimostrare che Lorenzo è più forte della malattia e vuole che tutti quanti capiscano che si può resistere al mostro, qualunque esso sia.
Lorenzo, manager di 57 anni risiede a Sant'Urbano e dopo aver subito un'operazione nel 2021 di Dbs che stimola il cervello aveva necessità di muoversi ma a causa di un disturbo sciatico che gli impediva di correre, si è scelto la bicicletta e pedalata dopo pedalata i miglioramenti sono arrivati a vista d'occhio, tanto da pensare, supportato dalla moglie Raffaella, di recarsi fino a Roma da Papa Francesco.
«Il Parkinson mi ha cambiato la vita, ma non è riuscito a portarmi via il coraggio e la forza di volontà. Quelli, con l'aiuto di Raffaella, sono riuscito addirittura a rafforzarli afferma Lorenzo. L'intervento chirurgico al cervello mi ha rimesso in piedi. Tuttavia, è necessario trovare elementi di stimolo continuo per reagire alla malattia, all'isolamento, alla solitudine, alla vergogna e allo stigma. Movimento fisico, educazione e conoscenza per la diagnosi precoce, socializzazione contro l'isolamento. Si tratta di un insegnamento molto importante che voglio mettere a disposizione dei miei colleghi di sventura». Saranno 9 le tappe con partenza il 19 luglio da Comacchio per poi proseguire lungo lo stivale. Un meeting sarà organizzato con un evento, diversificato per ogni tappa, da Parkinson Italia.
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