PADOVA - La sfida al momento della vernice era quella di creare nei visitatori nuovi slanci, motivare reazioni, suscitare emozioni, in una fase in cui l'emergenza sanitaria faceva da protagonista in ogni ambito.
LE RIFLESSIONI
I quadri che hanno sostato a Palazzo Zabarella provenivano prevalentemente dalla Toscana, dove aveva preso le mosse il movimento innovativo, che, spesso in contrapposizione con l'Impressionismo, ai suoi tempi non aveva riscosso il giusto apprezzamento. «Alla fine, nonostante le restrizioni le complessità del periodo, il bilancio è molto positivo - ha osservato lo stesso Bano -. E adesso è motivo di grande soddisfazione che ci abbia chiamato la Rai per girare il documentario che verrà trasmesso sulla rete culturale. Dura 50 minuti, nei quali si parla della nostra mostra, con un taglio da film di grande qualità. Per noi questa è stata una bellissima sorpresa. I registi sono venuti a Palazzo Zabarella un mese fa, sono rimasti tre giorni e il risultato è sorprendente».
Non era poi difficilissimo considerato che quella sui Macchiaioli è stata una rassegna che ha colpito chi l'ha vista. «In effetti è stata una rassegna straordinaria e i commenti dei visitatori sono stati tutti positivi. Confesso che la rifarei subito. Intanto ci godiamo questo bellissimo film e non vedo l'ora che lo mandino in onda. L'allestimento ha contribuito al successo, aumentando gli effetti e le emozioni suscitati dalla mano di questi straordinari pittori. Attraverso i lavori degli autori, la rassegna ha infatti concretizzato il desiderio, comune a tutti noi, di bellezza, libertà, ottimismo e luce dopo la pandemia e, soprattutto, la volontà di gettarsi alle spalle i tempi bui per rifiorire e ripartire anche attraverso l'arte e la cultura».