Padova. Parco Tito Livio, ricominciano i lavori su una delle "vele". I privati inviano il nuovo piano

Nel cantiere continuano le lavorazioni su una delle due vele che dovrà fare da raccordo tra le due palazzine liberty che si affacciano su via Trieste

Venerdì 14 Aprile 2023 di Mauro Giacon, Alberto Rodighiero
La vela del futuro parco Tito Livio

PADOVA - In piazzale Boschetti sono ricominciati i lavori su una delle "vele", ma per ultimare il parco "Tito Livio" è necessario trovare un accordo con i privati. Per il momento non c'è una data certa per ultimare il nuovo parco che prenderà il posto dell'ex terminal delle corriere. Nel frattempo, però, nel cantiere continuano le lavorazioni su una delle due vele che dovrà fare da raccordo tra le due palazzine liberty che si affacciano su via Trieste. Palazzine che sono destinate ad essere trasformate in un pensionato di lusso. Di fatto nell'area che dà verso corso del Popolo si è ricominciato a lavorare sulla vela ovest, una struttura reticolare complessa che ha un peso complessivo di 15 tonnellate ed una lunghezza di 32 metri e che, una volta completata, avrà la funzione di copertura dei percorsi ciclopedonali del nuovo Parco Tito Livio che collegheranno via Trieste con via Gozzi e l'adiacente Parco dell'Arena. «Sì, mi risulta che si stia lavorando sulla struttura - ha spiegato ieri il vicesindaco Andrea Micalizzi - I lavori nell'area di proprietà comunale proseguono senza problemi».
«Per terminare il parco però - ha detto ancora l'esponente del Partito democratico - è necessario trovare un accordo con i privati che devono recuperare le due palazzine».

La questione dei privati

E qui si procede a piccoli passi. Ieri infatti è stato protocollato in Comune da parte dei privati che intendono ristrutturare le palazzine il nuovo assetto dell'area con le integrazioni richieste da vari enti e settori del Comune. Punto centrale però è la relazione che il professor Marella dell'Università redigerà sul valore del complesso dal momento che da una parte i privati hanno acconsentito a ritirare da via Trieste le rampe di accesso ai garages sotterranei rinunciando quindi a una pertinenza approvata, dall'altra però bisogna valutare il fatto che i box sono passati da 63 a 91 quindi è aumentato il loro valore.

E questo è fondamentale nel rapporto fra il valore del terreno del parco Iris ceduto dai privati al Comune e quello delle palazzine acquistate dai privati stessi. Solo dopo la perizia si potrà sapere la data dell'ultima conferenza dei servizi.

Il parco

Il piazzale oggi è riconvertito a parco. Ci dovrebbero essere già delle "vele" in acciaio a fare da quinta scenografica verso un palco sopraelevato. Ma da molti mesi esiste solo uno scheletro della prima vela, quella verso ovest, mentre le altre sono in deposito. Questo perchè la società Zara deve ancora ricevere il via definitivo al primo stralcio di bonifica. Finora lo ha ricevuto solo per il camminamento, ma non per la parte vicina all'area riservata ai privati. E qui viene il bello. Perchè se i privati non cominciano la ristrutturazione delle palazzine con i garages sotterranei non si può concluderlo. La ditta di Pietro Zara ha già spostato 900 tonnellate di amianto insacchettandolo e portandolo a smaltire in discarica. E altre 750 tonnellate di gasolio. Quaranta viaggi di camion per uno e 25 per l'altro. Se non ci fosse stato il portafoglio pubblico non si sarebbe fatto nulla. Il fatto è che un cantiere che è stato assegnato il 18 luglio del 2019 è ancora aperto. E i costi lievitano. Da 1,8 milioni siamo passati a 3,3 milioni di euro. 

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