Luca Claudio ai servizi sociali: consulente per una coop di viaggi

Giovedì 4 Ottobre 2018 di Marco Aldighieri
Luca Claudio con una delle sue opere
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PADOVA L'ex sindaco di Abano Luca Claudio, grazie alla legge Gozzini, ha beneficiato della messa in prova ai servizi sociali. L'ex primo cittadino, dopo avere chiuso il conto con la giustizia patteggiando una pena a tre anni, 11 mesi e 15 giorni per la tangentopoli delle Terme, ora lavora come volontario alla cooperativa veneziana Nebo di Favaro Veneto specializzata in viaggi turistici e gite per i più piccoli.
IL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA
Luca Claudio per ottenere la messa in prova ai servizi sociali, in quanto ha patteggiato una pena inferiore ai quattro anni, ha presentato domanda al Tribunale di sorveglianza di Milano. Il motivo: era venerdì 3 novembre dell'anno scorso quando i carabinieri della stazione di Montegrotto si sono recati nel capoluogo lombardo per stringere le manette ai polsi dell'ex sindaco. Lo hanno fermato nella centralissima via Conca del Naviglio, a due passi dalle Colonne di San Lorenzo, ritrovo della movida meneghina. Una volta identificato lo hanno accompagnato nel carcere di San Vittore. Claudio, da uomo libero, aveva ripreso il suo vecchio lavoro di manager nel settore alberghiero. E infatti i militari lo hanno trovato all'hotel Espressohotel Milano Darsena, dove da un paio di settimane l'ex re delle Terme stava lavorando. Il 31 ottobre aveva anche partecipato alla festa di Halloween organizzata dall'albergo. E, destino beffardo, a riportare Claudio in carcere a Milano era stato un cumulo pene. Ma alla fine il giudice del Tribunale di sorveglianza, Maria Teresa Gardini, ha acconsentito all'ex sindaco di accedere alla messa in prova ai servizi sociali.
LA RICHIESTA
Luca Claudio nella sua richiesta al giudice ha così motivato la sua volontà di redenzione. «Ho ammesso tutte le mie responsabilità e ho agito per leggerezza e non per smania di profitto». E ancora: «La mia famiglia è normale e sono laureato. Mi vedo come un fallito e voglio impegnarmi nel volontariato. Ammetto poi di essere separato, ma continuo a mantenere i miei figli». In un primo momento l'ex re delle Terme aveva chiesto di poter operare come volontario nella cooperativa sociale Mani Tese di Vigonza, ma poi la sua destinazione a partire dal 15 marzo è stata la cooperativa Nebo di Favaro Veneto in provincia di Venezia.
IL LAVORO
Claudio, quasi sempre, lavora dalla sua abitazione di Montegrotto Terme. In alcune occasioni, se la cooperativa lo richiede, può anche spostarsi, ma deve sempre avvisare il Tribunale di sorveglianza e i carabinieri. Il regime della messa in prova ai servizi sociali, fino al termine del tempo di pena da scontare, è sottoposta a una serie di regole. L'ex primo cittadino non può uscire di casa prima delle sei del mattino e deve rientrare al massimo alle 23. Non può bere alcol e non può frequentare pregiudicati. La cooperativa veneziana si occupa di organizzare viaggi per i turisti e anche gite per i bambini. I titolari della coop Nebo non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali sull'operato di Luca Claudio, ma hanno riferito che sta lavorando con impegno e fino ad oggi si è sempre comportato bene.
A PROCESSO
Intanto per domani è attesa la sentenza del processo, in cui Luca Claudio è alla sbarra per una tangente da 280 mila euro (mai intascata, perché Claudio era stato arrestato prima) con cui assegnare la gara da 2,8 milioni di euro vinta dalla Pistorello per la bonifica dell'ex discarica di via Guazzi a Giarre.
Accusa che gli era costata una seconda ordinanza di custodia cautelare a novembre 2016, notificata mentre Claudio era in carcere per il primo filone della Tangentopoli delle Terme. Il pubblico ministero Federica Baccaglini ha chiesto una condanna a 5 mesi e 15 giorni.
 
Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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