Longo aggredito, chi è Rossana: quella serata tra pianti e tarocchi prima della spedizione punitiva

Domenica 4 Ottobre 2020 di Luca Ingegneri
Longo aggredito, chi è Rossana: quella serata tra pianti e tarocchi prima della spedizione punitiva
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PADOVA - Rosanna C. era in preda all'ennesima crisi di pianto. Si disperava per quell'uomo che le aveva chiuso tutte le porte cancellandola dalla sua vita. Con pazienza l'amica Silvia Maran provava a rincuorarla e tranquillizzarla. Anche mercoledì sera era giù di morale. Le due amiche sono uscite assieme. Hanno bevuto un aperitivo al Tinto, il locale alla moda di via Vicenza. C'era anche il fidanzato della commercialista Luca Zanon. Poi sono tornate nell'abitazione della coppia. E hanno trascorso la serata facendo i tarocchi. La commercialista ha provato a scrutare nel futuro dell'amica attraverso le carte. Con tutta probabilità il responso dei tarocchi ha spinto le due amiche ad organizzare il blitz a casa dell'avvocato Piero Longo.
 

Longo, spedizione punitiva

Luca Zanon non voleva lasciarle uscire da sole a quell'ora. E si è offerto di accompagnarle in riviera Tiso da Camposampiero. È quanto emerso dagli interrogatori di convalida dell'arresto della coppia, che ha escluso di aver avuto intenzioni bellicose nei confronti dell'avvocato Longo. La commercialista e il compagno si erano offerti di accompagnare Rosanna C. a casa del legale per aiutarla ad ottenere un chiarimento, a capire per quali ragioni lui non volesse parlarle. Ma quando il celebre penalista, già senatore di Forza Italia e difensore di Silvio Berlusconi, si è presentato sul portone di casa con la pistola tra le mani si sono letteralmente spaventati. E l'hanno aggredito nel tentativo di strappargli l'arma.

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I due non hanno negato di aver ingaggiato la colluttazione con Longo ma l'unico intento sarebbe stato quello di disarmarlo. Soprattutto quando il legale sarebbe ruzzolato a terra assieme ai suoi aggressori e avrebbe esploso i due colpi di pistola in aria, in direzione della strada. Luca Zanon temeva che l'avvocato potesse sparare ancora. Ecco perché gli si è avventato contro mentre era a terra sferrandogli due pugni e riuscendo ad impadronirsi della sua pistola. A quel punto i due, assieme alla trentunenne, che era rimasta in strada e non aveva preso parte alla colluttazione, si sarebbero allontanati in tutta fretta.

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Una volta arrivati a casa, non avrebbero perso un istante nell'avvisare il 113 di quanto era appena accaduto. Ai poliziotti, accorsi subito nell'abitazione di via Castelfidardo, avrebbero consegnato spontaneamente la pistola di proprietà di Longo, poi finita sotto sequestro.
Una ricostruzione che secondo il giudice merita opportuni approfondimenti investigativi. Sotto il profilo cautelare è stata comunque ritenuta sufficiente una misura afflittiva più lieve rispetto agli arresti domiciliari sollecitati dal pubblico ministero Roberto D'Angelo. A tutela dell'incolumità della vittima il gip Marassi ha applicato alla commercialista e al fidanzato elettricista l'obbligo di dimora nel comune di Padova con due ulteriori restrizioni: i divieti di avvicinamento alla parte offesa e di uscita di casa nell'arco temporale compreso tra le 22 e le 7 del mattino. L'arresto è stato convalidato solo per le lesioni personali aggravate (all'avvocato Longo è stata diagnosticata una prognosi di guarigione di venti giorni). Nell'ordinanza non si fa cenno alle contestazioni di rapina e porto abusivo d'arma da fuoco prospettate dalla Procura nella richiesta del provvedimento restrittivo. Si spiegano in questo modo i volti distesi della coppia all'uscita dal tribunale al termine degli interrogatori. I difensori della commercialista e del compagno, Claudia Bagattin e Patrizio Janniello, hanno annunciato l'invio di una lettera di scuse all'avvocato Longo.

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Perché Longo è stato aggredito?

Silvia Maran e Luca Zanon non avrebbero fornito molti particolari sul vincolo affettivo che lega da anni l'amica del cuore della commercialista all'avvocato Longo. È un legame che risalirebbe addirittura ai tempi del liceo. Per lei, una ragazza dalla personalità complessa, con fragilità caratteriali, l'avvocato era una sorta di padre. Con il passare del tempo si sarebbe innamorata di quell'uomo maturo. Ad un certo punto però i loro rapporti si sarebbero interrotti. La trentunenne non avrebbe digerito il fatto che Longo avesse deciso di risposarsi. Rosanna C. le avrebbe provate tutte nel tentativo di parlargli. Ma il legale avrebbe stoppato ogni tentativo bloccandola sul cellulare e bannandola dai social. A Silvia Maran sarebbe toccato il delicato compito di rincuorarla e tranquillizzarla. Fino al blitz di mercoledì sera.

 

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PADOVA - Luca Zanon e Silvia Maran sono pronti a dare battaglia in tribunale.

Si stanno preparando a raccontare la loro verità al giudice. Ieri hanno ricevuto la visita del loro legale, l'avvocato Claudia Bagattin. Non avrebbero intenzione di negare gli addebiti ma ridimensionerebbero l'intera vicenda.

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