Il 23enne Stefano liutaio dell'anno: «Per passione e per il Covid. Premiato per le mie chitarre jazz»

Lunedì 21 Novembre 2022 di Nicola Benvenuti
Stefano Rizzo con una delle sue chitarre

TERRASSA PADOVANA - Diventa liutaio per passione, anche grazie al Covid. Ma costruire strumenti potrebbe essere la sua futura professione, quella cioè di realizzare con le sue mani le chitarre. Stefano Rizzo, 23 anni, di Terrassa Padovana, è stato insignito del titolo di liutaio dell’anno. É programmatore in un’azienda del Conselvano, dopo aver conseguito la laurea triennale in informatica e prima il diploma di perito informatico all’istituto Severi di Padova: nel garage di casa ha ricavato il laboratorio dove realizza gli strumenti.


LA STORIA
«La mia passione per la musica è nata in patronato, a Conselve, dove ho imparato a suonare la chitarra da ragazzino, ma non ho mai frequentato il conservatorio - racconta - Ben presto dalla classica sono passato alla chitarra elettrica e a 12 anni ho iniziato a maturare l’idea che una chitarra non nasce già fatta, ma si costruisce, una consapevolezza nata in seguito ad un video che spiegava il lavoro del liutaio». Così pian piano Stefano impara a mettere le mani in pasta, anzi nelle chitarre, inizia a fare le riparazioni dei suoi strumenti per arrivare a costruirne una per intero nel 2018. Nei primi mesi del 2020 arriva la pandemia. «Per me è stato un periodo difficile, che mi ha segnato profondamente: il fatto di restare a casa per un lungo tempo, sono figlio unico, mi ha aiutato ad uscire dagli schemi per approdare alla realizzazione di chitarre acustiche per il mondo del jazz, che sono prodotti solo artigianali.

Se quelle elettriche possono essere prodotte in serie, quelle ad uso dei jazzisti possono e devono essere fatte solo su misura».


LA TECNICA
Il giovane liutaio entra poi nello specifico. «Nel mondo della liuteria vi sono delle regole precise, quali quelle relative alla scelta del legno da usare, perché ognuno ha le sue proprietà. Quando un cliente cerca un certo suono, si va alla ricerca di una combinazione di legni che possa soddisfare le attese del committente, che poi però deve legarsi anche all’estetica dello strumento. Per quello che riguarda l’approvvigionamento della materia prima, ho diversi fornitori presso i quali mi reco per visionare il legno che hanno a magazzino, scegliendo quello che appare preferibile al tatto».
Un lavoro di grande pazienza quello del liutaio, che sembra davvero inusuale in una realtà, quella odierna, dove si cerca di arrivare al tutto e subito. «Ci vuole quasi un anno per realizzare uno strumento, un’opera che procede a piccoli passi, è un lavoro tutto manuale quello del liutaio». Nel caso di Stefano forse è stato facilitato dal lavoro del padre Marco, che di professione è restauratore.


IL PREMIO
Con i suoi tre strumenti all’attivo Stefano Rizzo è stato premiato nel 2022 come liutaio dell’anno a Spilimbergo: qui si è svolto il Guitar International Rendez-vous, che è entrato nella programmazione del Folkest, un festival dedicato alla musica di tutte le etnie e le culture del mondo, che propone decine di concerti diffusi in molti comuni del Friuli Venezia Giulia ed a Capodistria, in Slovenia. L’associazione Agdpa, che raccoglie i suonatori di chitarra, organizza l’evento specifico all’interno di Folkest, che ha premiato il giovane conselvano. «É stata una bella soddisfazione, che mi ha dato la possibilità di esporre nel Salone della Liuteria del Festival Internazionale di Issoudun, in Francia, uno dei più prestigiosi del settore, svoltosi a fine ottobre e dove ero sicuramente il più giovane - afferma il 23enne - Per il futuro non escludo di diventare artigiano liutaio di professione, per me sarebbe davvero il goal finale».
 

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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