PADOVA - Tutti nelle loro classi, ma avvolti nelle coperte. Questa la protesta messa in atto ieri mattina dagli studenti del liceo Tito Livio.
I RAGAZZI
«La legge prevede che la temperatura nelle classi debba essere superiore o uguale ai 18 gradi quale condizione minima per la vivibilità dei luoghi scolastici. Siamo tornati a scuola in presenza fortunatamente, ma sono state non poche le difficoltà che abbiamo incontrato dopo essere stati quasi due anni in didattica a distanza - hanno spiegato i rappresentanti di istituto - È stato difficile riprendere i ritmi di studio delle lezioni in presenza, la nostra capacità di concentrazione è visibilmente diminuita e sicuramente il freddo non aiuta».
Una situazione che ha portato una delle classi del liceo classico a scioperare ma che, come hanno sottolineato gli studenti, si sta verificando in altri istituti dove i ragazzi seguono le lezioni con sciarpe berretti e guanti. «Ci teniamo a ribadire che la protesta messa in atto vuole essere un appello a chi di dovere, ossia a chi si può effettivamente occupare di garantire alle scuole termosifoni e caldaie funzionanti costantemente. Nella nostra scuola il dialogo tra studenti, docenti e preside è costante e lo dimostra il fatto che c'è stato un intervento dei tecnici chiamati dallo stesso Tito Livio che ha fatto sì che, negli ultimi tre giorni, la situazione inizia a migliorare - hanno concluso i rappresentati di istituto - Ma questo non basta, perché il problema non è solo del Tito Livio e, soprattutto, aggiustare solo alcuni termosifoni non risolverà il problema in maniera definitiva».
«Sappiamo bene che come studenti non abbiamo le risposte in mano e le soluzioni sono lungi dall'essere e noi evidenti, ma speriamo che la nostra protesta evidenzi e renda tangibile il problema, che si ripete peraltro annualmente, e faccia sì che ci sia un intervento risolutivo».
LA REPLICA
Il provveditore Roberto Natale, informato del fatto, ha evidenziato che la manutezione degli edifici è in capo al proprietario, ovvero alla Provincia. E così la patata bollente passa in mano a Palazzo Santo Stefano.
«Siamo anche noi vittime di questo problema. La ditta che ha vinto l'appalto per la gestione del calore, secondo contratto, deve garantire i 18 gradi minimi previsti dalla normativa - ha affermato Luigi Bisato consigliere provinciale delegato - Siam stati informati oggi (ieri, ndr) della problematica riguardante il riscaldamento al liceo Tito Livio e anche al liceo Duca d'Aosta. Nelle prossime ore faremo tutte le verifiche necessarie per comprendere la situazione e approntare i necessari e adeguati interventi».
«Nell'immediato, è nostro compito far intervenire la ditta e garantire il riscaldamento dovuto nelle aule. Esiste poi un'altra serie di interventi da programmare a lungo termine - ha chiuso Bisato - Sia il Tito Livio che il Duca d'Aosta, come altri istituti, sono insediati in stabili molti vecchi e di conseguenza difficilmente riscaldabili. Per ovviare al problema si dovrà, ad esempio, intervenire sugli infissi e realizzare dei cappotti».