PADOVA - Crescono le imprese in rosa sul territorio Padovano e, per la prima volta, il settore dei servizi sorpassa quello del commercio e turismo. A scattare la fotografia è un’indagine dell’Ascom Confcommercio di Padova. Guardando ai numeri certificati dal rapporto demografia imprese del secondo trimestre 2022 della Camera di Commercio di Padova, in totale le imprese femminili di Padova e provincia sono 18.058, con una variazione positiva dell’1,5 per cento (+274) rispetto lo stesso periodo del 2021. La crescita si nota anche rispetto al trimestre precedente: in questo caso il dato positivo sfiora lo 0,6 per cento (+106). «Le imprese femminili – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio Patrizio Bertin – seguono il trend generale che vuole soprattutto il commercio in fase di arretramento.
Turismo e servizi
Sempre nel secondo trimestre del 2022 il testimone del comparto più numeroso per quanto riguarda le imprese padovane gestite da donne passa dal commercio e turismo, ai servizi. Sono esattamente 6.519 le aziende attive nel settore dei servizi, contro le 6.410 che operano nel commercio, turismo e comunicazione. Proprio i servizi sono il nuovo “eldorado” per l’imprenditoria femminile che, per contro, cede qualcosa al settore dell’agricoltura. «Non era scontato – evidenzia Elena Morello, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio e consigliera dell’Ascom – che le donne potessero passare sostanzialmente indenni attraverso il dramma della pandemia visto che, per oggettive problematiche, hanno sofferto di più i lunghi mesi di stop prima e la difficile uscita dal tunnel poi».
Il confronto
A registrare la crescita maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è il settore delle costruzioni (anche per le imprese femminili vale il ragionamento che vede il settore “spinto” dal superbonus), con un incremento del 5,4 percento del numero di sedi (+30). Diversamente, a registrare la flessione maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è stato il settore agricolo, con una riduzione del -0,9 percento del numero di sedi (-23). «Non deve sorprendere invece – aggiunge Morello – come le donne si stiano impegnando, peraltro con successo, nei servizi, un settore che le vede sempre più protagoniste come dimostrano i dati relativi proprio al 2° trimestre». In effetti, se il raffronto avviene solo su base trimestrale, si scopre che a registrare la crescita maggiore, in termini percentuali, è il settore delle costruzioni, con un incremento del 2,1 percento del numero di sedi (+12), ma in termini assoluti sono i servizi che registrano, con 56 nuove unità, il dato di maggior spessore. Significativo infine che anche il commercio ed il turismo, pur con tutte le difficoltà, mettano a segno un +17 nuove sedi che, aggiunte alle 36 della variazione annua, denotano una certa volontà di ripresa. Anche se ora, all’orizzonte, compaiono sempre più problemi legati a inflazione e rincari.