Padova. Al via i lavori all'istituto Selvatico: la parte storica diventerà un museo

Cantieri aperti da marzo. Fra poco il bando della gara per “l’edificio fluttuante” a est, con auditorium e laboratori

Martedì 31 Gennaio 2023 di Mauro Giacon
Padova, restauro dell'istituto Selvatico

PADOVA - È stato assegnato il restauro dell’istituto d’arte Pietro Selvatico. Un monumento che oggi è scuola e che in futuro sarà anche museo. L’appalto con base d’asta di 4,4 milioni di euro è stato vinto dal raggruppamento d’imprese capitanato dalla “Fratelli Ferrara srl” di S.Giugliano in Campania che ha offerto un ribasso del 20 per cento. Il recupero è diviso in due lotti. Il primo prevede il ripristino della parte storica dell’edificio nato come Nuovo macello nel 1822 dalle mani di Giuseppe Jappelli e divenuto scuola nel 1910.

«Ora la documentazione dei vincitori è in fase di verifica ma credo che i lavori potranno cominciare a marzo» dice il consigliere delegato della Provincia, Luigi Bisato. Ma non finisce qui. «Perchè insieme al recupero del corpo centrale stiamo procedendo alla asseverazione della validazione del progetto definitivo anche per la demolizione dei corpi edilizi sul Piovego e poi andremo in gara per i lavori del secondo lotto». Già partito il procedimento per l’indagine bellica.

Il complesso più antico infatti è stato costruito su uno dei baluardi delle Mura, mentre l’ampliamento degli anni ‘50 e il prefabbricato si trovano sulla golena del Piovego.

La spesa

Un’impresa che doveva costare 8 milioni di euro ma che alla fine arriverà a 12 milioni. Protagonisti Comune e Provincia, il primo proprietario dello stabile, la seconda ente gestore della scuola d’arte a ridosso del Piovego, chiusa nell’ottobre 2017 con i ragazzi dirottati in altre sedi. Il primo lotto porterà al restauro conservativo degli edifici storici. Il secondo alla demolizione del padiglione est del 1953 e il rinnovo del padiglione prefabbricato del 1969. Di questi 8,1 milioni arrivano dal bando Nexgeneration Ue del Pnrr. Altri 2,2 li ha messi la Fondazione Cariparo. A questi si aggiungono 500mila euro dal Comune per la sistemazione della parte esterna verso Largo Meneghetti e 840mila euro della Sovrintendenza per l’allestimento della parte museale.

I dettagli

Oltre agli adeguamenti elettrici, idraulici e all’antisismica, le maggiori novità saranno costituite da uno spazioso nuovo ingresso che permetterà di godere dello spazio museale ricavato sotto la cupola e da un accesso diretto alla biblioteca storica. Mentre al posto del “corpo est” nascerà un nuovo edificio “fluttuante” su due piani, con aule e laboratori di oreficeria e falegnameria. E in più, con vista sul Piovego, l’auditorium da 150 posti aperto alla città negli orari extrascolastici. Alla fine avremo una scuola moderna e funzionale, con un museo che custodirà le opere, già catalogate dalla Sovrintendenza, realizzate da ragazzi e docenti diventati negli anni maestri d’arte. Nella parte storica dell’impianto jappelliano che si affaccia su Largo Meneghetti - cioè la grande rotonda d’ingresso e i due corridoi coperti con il vetro che avranno nuovi lucernai - diventeranno locali da destinare agli allestimenti museali, con esposizione delle opere a rotazione. Sempre sulla parte antica, al pianterreno ci sarà un mix tra gli uffici destinati a funzioni amministrative, la segreteria e la sala insegnanti. Al primo piano che collegherà la parte esistente e quella nuova, sarà posizionato il lascito di Egidio Meneghetti, con le tavole raffiguranti antiche fabbriche padovane e rilievi architettonici ornamentali, realizzati tra il 1889 e il 1923. Al primo piano le aule didattiche.

La parte est

La circostanza straordinaria è che la biblioteca storica e il lascito Meneghetti in due sale al primo piano dell’edificio storico saranno collegate direttamente con la parte nuova il cosiddetto “edificio fluttuante” perchè affacciato sul Piovego e con una particolare conformazione, dove troverà posto l’auditorium. Oggi nella parte est sotto il livello della strada ci sono alcune aule a rischio allagamento. Con il nuovo intervento diventeranno una piazza coperta, mentre al primo e al secondo piano saranno ospitati rispettivamente i 4 laboratori principali, per oreficeria e scultura, e sopra avremo l’auditorium-aula magna da 100 posti. Infine, una grande terrazza panoramica sul tetto.

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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