Morta Laura, 24 anni, a 3 settimane dall'incidente: «Sette persone vivranno grazie a lei»

Martedì 4 Maggio 2021 di Maria Elena Pattaro
Laura Miazzi morta a 24 anni

SANT'URBANO - «Il filo c'è sempre»: è uno dei messaggi che Laura ha lasciato al fidanzato nella piccola lavagna a forma di casetta in cui fissavano i loro momenti importanti. Accanto alla scritta, il disegno di due innamorati con i cuori legati insieme. Ed è a quel filo, invisibile ma fortissimo, che oggi Eugenio si aggrappa con tutte le proprie forze. L'altro filo, a cui per più di venti giorni è rimasta appesa la vita di Laura, si è spezzato per sempre sabato pomeriggio. Laura Miazzi, 24 anni, studentessa universitaria di Sant'Urbano con una sconfinata passione per gli animali, è morta all'ospedale di Padova. Era ricoverata nella Terapia intensiva neurochirurgica dal giorno del suo gravissimo incidente in tangenziale a Padova, successo l'11 aprile. Eppure Laura «cammina ancora perché almeno sette persone potranno vivere grazie a lei», affermano commossi papà Michele e mamma Annaleda, che hanno acconsentito all'espianto degli organi. Quella sera, verso le 19.20, Laura stava tornando a casa, nella frazione di Carmignano, dopo aver trascorso la domenica con il suo ragazzo. Mentre percorreva la tangenziale, all'altezza dello svincolo per Chiesanuova, la ragazza ha perso il controllo della sua Chevrolet Aveo. L'auto ha fatto un testacoda andando a infilzarsi con la parte posteriore sulla cuspide del guardrail. La lamiera si è conficcata nella vettura.
APPELLO
La causa e la dinamica dell'incidente restano tuttora da chiarire, tanto che i familiari ribadiscono l'appello a eventuali testimoni. «Io e Laura ci avvisavamo sempre del rientro a casa. Quella sera il messaggio non arrivava», racconta Eugenio Ballarin, 27 anni, che si è messo al volante percorrendo la strada che faceva lei. La fiaccola a terra per segnalare l'incidente e i soccorritori che armeggiavano intorno all'abitacolo hanno confermato i suoi timori. «Medici e infermieri hanno fatto tutto il possibile per salvarla, sono stati straordinari: dei veri angeli in terra. A loro e a tutte le persone che ci sono vicine in questo momento terribile va il nostro ringraziamento più sincero», dice papà Michele. L'incidente ha spezzato i sogni di Laura. Aveva finalmente trovato la sua strada, sulla scia del grande amore per gli animali manifestato fin da piccola. La ragazza stava terminando la triennale in Scienze delle produzioni animali all'Università di Padova ed era impegnata in un tirocinio in ambito veterinario, che le stava regalando molte soddisfazioni. Laura aveva molto tatto con gli animali, sapeva come avvicinarli. «Studiava con un pappagallino sulla spalla e il gatto in braccio», ricorda Eugenio, il ragazzo con cui stava costruendo il proprio futuro. Si erano conosciuti sette anni fa a Sottomarina e una volta laureata sarebbero andati a vivere insieme. «Laura amava il mare. Le avevo promesso che quest'anno l'avrei portata in Sardegna», racconta il fidanzato. Insieme hanno condiviso tante esperienze: dalle vacanze avventurose alle piccole cose quotidiane, costruendo giorno dopo giorno una sintonia che li ha portati ad apprezzare l'uno le passioni dell'altra: gli animali per Laura, le auto storiche per Eugenio. «La amavo tanto. La terrò nel cuore, sicuro che quel filo ci unirà per sempre». La data del funerale non è ancora stata fissata: la salma infatti è a disposizione della Procura, che intende effettuare gli accertamenti autoptici. Intanto domenica sera l'unità pastorale di Sant'Urbano ha organizzato una veglia di preghiera in ricordo della ragazza, trasmessa in streaming e seguita anche dal fratello Damiano, pilota di linea a Macao (Cina), che a causa delle restrizioni anticovid molto probabilmente non riuscirà a tornare in Italia per l'addio a Laura.

 

Ultimo aggiornamento: 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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