Lara, attrice padovana "fuggita" dal Veneto a 19 anni: «Sono andata a Roma perché volevo fare l'attrice. Ora ho lanciato una webserie»

Giovedì 4 Giugno 2020 di Giambattista Marchetto
Lara, attrice padovana "fuggita" dal Veneto a 19 anni: «Sono andata a Roma perché volevo fare l'attrice. Ora ho lanciato una webserie»
La padovana Lara Balbo tra i ruoli in teatro e il cinema con Paola Cortellesi e Alessandro Gassman «Sono andata a Roma perchè volevo fare l'attrice. Ora in tempo di Covid ho lanciato una webserie».

L'INTERVISTA
Le piacciono la pizza, il colore verde, il mare, il gelato. Lara Balbo - nata a Legnago e cresciuta a Urbana nel Padovano - è scappata dal Veneto a 19 anni, eppure oggi ha fatto pace con le sue origini. Classe 1988, si è formata a Roma come attrice e nella capitale, dopo aver consolidato il curriculum teatrale, ha debuttato al cinema nel film di Massimiliano Bruno Gli ultimi saranno ultimi a fianco di Paola Cortellesi e Alessandro Gassman, mentre sul piccolo schermo è stata nel cast di Don Matteo 11, Un passo dal cielo 5 e La strada di casa 2. E ora si è inventata una webserie sull'amore.

Lara, come è nato il suo rapporto con il palcoscenico? 
«Sono partita dalla danza, che praticavo fin da adolescente. Ero abbastanza fissata, ma nell'arco di un anno mi sono resa conto che non desideravo proseguire su quella strada. Io tendo ad essere concreta e mi son vista a recitare davanti alla macchina da presa. Allora ho iniziato a studiare sul serio, per la gioia di mio padre che mi ha pure accompagnata a Roma».

Lo studio l'ha portata a Roma, perché?
«Ho scelto un po' perché è la patria del cinema italiano, ma anche per ignoranza. Non mi ero informata e non avevo preso in considerazione la possibilità di formarmi allo Stabile veneto o a Torino. In fondo pensi alla carriera da attrice e pensi a Roma».

Rimane un legame con il Veneto?
«Esiste e oggi è molto forte. A 19 anni sono scappata da Urbana, un paese di duemila anime che mi stava stretto. Non volevo averci molto a che fare, se non per la mia famiglia a cui sono legatissima. Invece negli ultimi anni ho rivalutato la campagna veneta».

L'avvio è stato in teatro. Come è successo?
«Sono venuta a Roma perché volevo fare cinema, ma ho avuto la fortuna di incontrare un insegnante bravissimo che mi ha fatto scoprire che tutto parte dal teatro. Ho debuttato diretta da Alvaro Piccardi e ho lavorato tra gli altri con Gigi Proietti, Claudio Bigagli, Edoardo Siravo, Paola Gassman. A maggio avrei dovuto tornare in scena con due spettacoli, ma il Covid19 ha bloccato tutto».

Poi, finalmente, è arrivato il cinema 
«Ho dovuto lottare abbastanza per il cinema e la fiction. Ho fatto molti provini, poi ho debuttato a fianco di Paola Cortellesi e Alessandro Gassman, diretta da Massimiliano Bruno. Da lì si è mosso qualcosa anche in Tv».

E il teatro? Riesce a conciliare?
«Vengo da lì e mi piace tantissimo. Voglio mantenere il rapporto con la scena e con il pubblico in sala. Se non ho scritture teatrali, mi metto a scriverle io. Non sempre è facile conciliare i tempi. E poi succede che mentre lavori a un progetto bellissimo arrivano altre tre proposte di valore».

Progetti futuri?
«In quarantena è nata la webserie C'è posta per Lara in cui commento storie vere di amori nel lockdown: ho pensato di raccontare di chi si lascia e di chi si mette insieme, di chi si innamora della cassiera al supermarket e di chi cerca ex improbabili. È tutto sui canali di Monolocale Spettacolo e ci sarà un seguito».

Sogni nel cassetto?
«Continuare a vivere serena di questo lavoro. E poi, dopo questo periodo strano, mi è venuta voglia di vivere un po' fuori da Roma. Ho adottato un cane subito prima del blocco».

Qual è il suo rapporto con la fama?
«Non sono popolare a livelli per cui mi fermano per strada e mi riconoscono, ma è capitato ad esempio che nel supermarket sotto casa mi abbiano riconosciuta e devo dire che mi imbarazza molto. Divento tutta rossa. Per fortuna non capita spesso».

Passioni oltre la recitazione?
«La danza è ancora una grande passione, mi alleno ballando. Ho iniziato a insegnare teatro (ho studiato scienze dell'educazione). Amo leggere e fare dolci, dopo la quarantena potrei quasi aprire una pasticceria».

Fa mai cose strane?
«Ci sono giorni in cui spengo il cellulare e vado al mare, senza contatti per 24 ore».
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