Sparito nel nulla il ladro ferito da Onichini. E il giudice chiude il suo processo

Venerdì 17 Marzo 2023 di Marco Aldighieri
Sparito nel nulla il ladro ferito da Onichini. E il giudice chiude il suo processo

PADOVA - La sentenza di non doversi procedere in favore del ladro albanese Elson Ndreca, ha il sapore della beffa per il macellaio veneziano Walter Onichini. Lo straniero, lo scorso 8 marzo, per l'ennesima volta avrebbe dovuto comparire davanti al Gup di Padova Claudio Marassi perché accusato di falsa testimonianza per non aver fatto i nomi dei suoi complici durante il colpo all'alba del 22 luglio del 2013 a casa di Onichini. Ma il giudice, nell'occasione, ha applicato la Legge Cartabia.

Quindi ha proceduto con la sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato. Il dispositivo della sentenza tuttavia contiene l'avvertimento alla persona eventualmente rintracciata, che il processo a suo carico sarà riaperto davanti allo stesso Tribunale di Padova che ha pronunciato la sentenza. Insomma, se per caso le forze di polizia entro il 17 gennaio 2026 dovessero rintracciare e fermare Ndreca, il ladro professionista dovrà comparire davanti al Gup per essere processato.


SCARCERATO
Walter Onichini il 23 gennaio di quest'anno è stato scarcerato, ottenendo l'affidamento in prova e tornando dalla sua famiglia a Camponogara in provincia di Venezia. Il macellaio ha passato 19 mesi in cella per avere ferito Ndreca che aveva cercato di entrare in casa sua. Era il 22 luglio di dieci anni fa quando Onichini, svegliato da alcuni rumori al pianterreno della sua abitazione di Legnaro, comune di 10 mila abitanti a Sud di Padova, aveva imbracciato il fucile e vedendo tre persone che cercavano di fuggire da casa sua, aveva sparato dal balcone. Uno dei tre ladri, l'albanese Elson Ndreca, era stato colpito alla milza e al rene sinistro, subendo una perforazione gastrica. Onichini aveva poi raccontato di averlo caricato in macchina per portarlo in ospedale. Per la Cassazione quella era una versione «inattendibile». Secondo la pubblica accusa e i giudici supremi, infatti, Onichini voleva disfarsene credendolo morto, scaricandolo in un campo; il ladro era riuscito a salvarsi solo grazie all'aiuto fornito da un passante che, ore dopo, l'aveva visto agonizzante. Cassata quindi anche la legittima difesa. Ndreca da Milano era venuto a casa di Onichini proprio per commettere il colpo e per questo era stato condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere. Non ha però scontato neppure un giorno di carcere perché è irreperibile. Ndreca si era anche costituito parte civile nel processo a Onichini, chiedendo e ottenendo un risarcimento danni di 24.500 euro. Soldi che il macellaio non riesce a versare perché l'albanese si è volatilizzato. Ndreca a sua volta dovrebbe risarcire il macellaio con 15 mila euro, oltre ai 5 mila euro per le spese processuali. Ndreca, infine, avrebbe dovuto essere processato per falsa testimonianza, ma al momento in suo soccorso è arrivata la Legge Cartabia con la sentenza di non doversi procedere nei suoi confronti.

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