Ladro in camera da letto nella notte prima dell'esame, la studentessa lo riconosce

Giovedì 16 Luglio 2020 di Luisa Morbiato
Emma De Polo
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PADOVA - Ha visto accendersi la luce del corridoio e dopo qualche secondo la porta della sua camera da letto si è spalancata e ha intravisto una sagoma maschile. In quel momento il ladro ha acceso la pila del telefono per cercare qualcosa da rubare e per un istante, che è sembrato interminabile, si sono guardati negli occhi. Poi la fuga precipitosa dell’intruso. Una notte movimentata quella tra martedì e mercoledì per Emma De Polo, studentessa in Ingegneria Chimica, 20 anni di un paese in provincia di Treviso che vive in via Trieste. In casa con lei la coinquilina Laura Tavan anch’essa trevigiana.

IL RACCONTO 
«Erano circa le 4,20, non stavo dormendo. Ero parecchio agitata perché al mattino dovevo sostenere un esame. Ero a letto nella mia stanza e ho visto accendersi la luce in corridoio cosa che mi ha stupito, poi la porta della stanza si è aperta e ho intravisto una figura maschile, anche se non dormivo ero un po’ frastornata. Ho guardato, ma sul momento non capivo cosa stava succedendo - ha raccontato la ragazza - poi lo sconosciuto ha acceso la luce del cellulare e in quel momento ci siamo proprio guardati negli occhi. Allora ho realizzato che c’era un ladro che si era introdotto in casa». 
«E’ stato un attimo - continua - ha infilato il corridoio e forse perché ero frastornata dall’accaduto ho anche avuto l’istinto di inseguirlo. In casa c’era solo Laura (la coinquilina, ndr) che mi ha fermato. Abbiamo chiuso la porta, il ladro aveva lasciato spalancata scappando dalle scale, e abbiamo chiamato la polizia. Gli agenti sono arrivati e abbiamo raccontato cosa aveva rubato e ho anche descritto l’uomo che, anche se per poco, avevo visto bene. E’ stata una notte terribile perché la polizia ci ha contattato un’oretta dopo dicendo che avevano fermato un uomo, aveva ancora con sé quanto ci aveva rubato e quindi siamo andate in Questura per il riconoscimento». 

LIETO FINE
«A quel punto - evidenzia la ragazza - più che dell’accaduto avevo paura di non arrivare all’università per sostenere l’esame, ma ce l’ho fatta». Dopo la denuncia delle ragazze, una pattuglia delle Volanti, guidate dal vice questore aggiunto Michela Bochicchio, ha arrestato per furto, nella vicina via Tommaseo, Bassem Chargui, 28 anni tunisino senza fissa dimora con precedenti per furto, già espulso e accompagnato al Cie di Gorizia nel 2011, ma che non ha mai lasciato l’Italia. I poliziotti hanno anche recuperato la refurtiva: due computer, due bracciali, una collana d’oro e altri piccoli effetti. 

Il tunisino è un ladro acrobata: l’appartamento delle studentesse è infatti al primo piano di un palazzo che al piano terra ha le finestre tutte protette da inferiate. Molto probabilmente Chargui si è arrampicato lungo la grondaia a lato della finestra dell’appartamento delle studentesse che era rimasta socchiusa. «Pensavamo di aver perso tutto invece siamo state fortunate, la polizia ha recuperato tutto, anche il mio computer dove ho anche tutto il materiale della tesi - ha affermato Laura Tavan - ci chiediamo come abbia fatto ad arrivare alla finestra della stanza di altri 2 coinquilini che ora non sono in città. Ha setacciato la casa con metodo, la stanza dove è entrato è tutta in disordine, ha frugato dappertutto poi è passato al corridoio e ha aperto per la porta per scappare veloce. E’ entrato in bagno, poi in cucina, nelle stanze e, infine, alla camera da letto dove Emma l’ha visto». 
«Quando è scappato abbiamo controllato, è stato rapidissimo a prendere i computer, ancora ci chiediamo come abbia fatto. Abbiamo controllato aveva frugato anche nella mia borsa che era in cucina e in ogni posto dove forse pensava di trovare cose di valore o denaro. Ma alla fine è andata bene, lo abbiamo descritto alla polizia e l’hanno arrestato».
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Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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