Liberazione Tacchetto, il ministro Di Maio: «Grazie a tutti gli apparati dello Stato»

Sabato 14 Marzo 2020 di Cristiana Mangani
Liberazione Tacchetto, il ministro Di Maio: «Grazie a tutti gli apparati dello Stato»
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Il giovane italiano Luca Tacchetto e la sua compagna di viaggio canadese Edith Bias non sono stati liberati in Mali«In questo momento di difficoltà per il Paese arriva una buona notizia: il nostro connazionale è libero.

L'ho appena sentito al telefono e sta bene. Ho sentito anche il padre»  scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio postando una foto di Tacchetto. «Grazie a tutti gli apparati dello Stato che hanno lavorato per riportarlo a casa. Continuiamo a dare il massimo ogni giorno. L'Italia va avanti, a testa alta», scrive ancora il ministro.

 
 


Il 15 dicembre 2018, il giorno prima della scomparsa, i due ragzzi erano stati nella città di Bobo-Dioulasso ospiti del francese Robert Guilloteau, un pensionato di 64 anni che si era trasferito nel paese africano dieci anni prima, dopo avere fatto l’agricoltore a La Rochelle. I due erano ripartiti la mattina successiva: erano diretti prima alla moschea di Bobo-Dioulasso e poi verso la capitale Ouagadougou, dove dovevano presentarsi all’ufficio immigrazione per chiedere un visto valido per Togo e Benin. Ma in quell’ufficio non si sono mai presentati.

I governi di Canada e Italia avevano chiesto immediatamente aiuto alle forze di sicurezza del Mali e del Burkina, ma anche al governo e ai servizi di sicurezza francesi: la Francia mantiene nella regione una forza militare anti-terrorismo impegnata a combattere proprio quei gruppi che potrebbero essere dietro il rapimento dei due giovani.

Ultimo aggiornamento: 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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