Ippodromo Breda, aggiudicato al 5. tentativo per 2 milioni: lo prende una società di Pino Stefanelli

Venerdì 10 Giugno 2022 di Luca Ingegneri
l'ippodromo Breda

PADOVA - Al quinto tentativo l’ippodromo Breda ha trovato un acquirente. L’impianto di Ponte di Brenta è stato aggiudicato ad una società con sede ad Udine che fa capo all’imprenditore padovano Giuseppe Stefanelli. Una sola offerta è pervenuta nei tempi previsti alla società trevigiana Aste33, incaricata dal commissario liquidatore della Fondazione Marco Della Putta. L’ippodromo è passato di mano per due milioni e cinquemila euro, dopo l’ennesimo ribasso del 25% rispetto alla base d’asta. Il Breda è stato quindi ceduto ad una cifra che rappresenta circa un quarto del valore (8.391.900 euro) stimato dal perito del tribunale Leonardo Vinante, su incarico del giudice Micol Sabino, che ha in gestione la procedura esecutiva avviata nel 2011.
Stefanelli è il nuovo proprietario di una struttura che si estende su una superficie di 142mila metri quadri tra tribuna, pista e scuderie.

Ha versato un deposito cauzionale pari al 10% dell’offerta complessiva e avrà ora centoventi giorni di tempo per completare l’operazione e siglare il passaggio di proprietà.


IL LIQUIDATORE
Può finalmente tirare un sospiro di sollievo il commercialista trevigiano che sta faticosamente cercando di recuperare quanto più possibile dal crac della Fondazione, sprofondata in un mare di debiti, quantificabile in circa trenta milioni di euro. «Al quinto tentativo ce l’abbiamo fatta - osserva Della Putta - era mia intenzione vendere l’immobile e ci siamo riusciti. Speravo ci fossero più offerte: in quel caso avremmo potuto aprire l’asta e spuntare magari un’offerta migliore ma possiamo essere ugualmente soddisfatti».
Chi non nasconde la propria soddisfazione è l’assessore comunale allo Sport Diego Bonavina, che ha seguito da vicino le sorti dell’ippodromo: «Quello che importa - sono le sue parole - è la continuità dell’attività sportiva. L’ippodromo ospiterà anche in futuro le corse dei cavalli. Chi l’ha acquistato è una garanzia assoluta per il settore. Alla faccia di chi profetizzava supermercati o ancor prima condomini in quell’area. Qualora l’amministrazione Giordani dovesse vincere le elezioni e io fossi confermato nel ruolo di assessore, uno dei primi impegni sarebbe quello di confrontarmi con la nuova proprietà e collaborare al progetto di rilancio dell’impianto».


GLI ADDETTI AI LAVORI
Il nome di Giuseppe “Pino” Stefanelli è una vecchia conoscenza degli ambienti ippici. Assieme ad un gruppo di amici ha vissuto in passato un’esperienza da proprietario sotto l’insegna “Ombre Rosse” trepidando a bordopista per le prestazioni di Bubblemint, una femmina americana protagonista di una discreta carriera da velocista. Artefice di quell’operazione il decano degli allenatori e driver padovani Remigio Talpo: «Sono davvero contento che Pino abbia deciso di prendere l’ippodromo - rivela - ai primi di maggio l’avevo accompagnato personalmente a visitare l’intera struttura di cui gli ho elencato pregi e difetti e gli ho creato un contatto diretto con il commissario. Ci vogliamo bene come fratelli e sarò al suo fianco in questa sfida. Uno dei primi obiettivi sarà quello di illustrare il piano di rilancio al Mipaaf, il Ministero per le Politiche agricole e forestali, in maniera da poter ottenere una migliore classificazione per il Breda, oggi relegato in terza fascia, con pochissimi eventi di rilievo, e di conseguenza poter usufruire di un maggior numero di convegni di corse, a partire dal 2023».
 

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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