La squadra delle "maratonete rosa" consegna quasi 64 mila euro allo Iov

Sabato 29 Ottobre 2022 di Elisa Fais
Un assegno di 64 mila euro allo Iov dalle "donne in rosa"

PADOVA - La squadra rosa, composta da 30 donne con alle spalle una storia di tumore al seno, continua a correre insieme a medici e personale dell'Istituto oncologico veneto. Ieri è stato raggiunto l'ennesimo traguardo, attraverso la consegna di un assegno di 63.975 euro, frutto della raccolta fondi promossa dall'associazione Run Your Life Again (Ryla) nell'ultimo anno. Presenti all'incontro la presidente Ryla, Sandra Callegarin e il direttore generale dello Iov, Patrizia Benini.
«Un meraviglioso connubio medico/paziente, istituzione/società che dà una marcia in più - dichiara la dg Benini - è la squadra che consente infatti di raggiungere i risultati migliori, fa crescere il mondo, dà maggiore credibilità.

Grazie davvero per questa donazione, di cui faremo tesoro: non è solo un importante contributo monetario ma la testimonianza di un'incredibile alleanza medico/paziente che cresce nel tempo».

Dopo aver affrontato la maratona della malattia, con le sue fatiche e i suoi momenti duri, ma anche con la determinazione e la volontà di farcela, alcune donne - sia medici che pazienti dello Iov, mai state atlete prima - sono arrivate a correre alcune tra le più importanti ed emozionanti maratone al mondo, partendo quasi tutte da zero: nel 2016 la New York City Marathon, nel 2017 la Maratona di Valencia, nell'aprile del 2018 la Virgin London Marathon e lo scorso 3 aprile la Maratona di Parigi dove hanno tagliato il traguardo tutte insieme, mano nella mano. Di recente, il gruppo ha partecipato anche alla mezza maratona di Venezia.

La consegna dell'assegno

«Sono molto felice, come ogni volta che si taglia un traguardo. Il senso che abbiamo cercato di trovare e dare a quello che ci è successo - afferma la presidente Callegarin - è tradurre un episodio che nessuno si augura di vivere, in una esperienza di crescita condivisa. Questa raccolta fondi ci fa sentire un po' parte del lavoro impagabile di cui abbiamo beneficiato. La condivisione è preziosa, è parte della cura, tocca corde profonde; mettere insieme le esperienze è una vera medicina. Il medico dice e il paziente esegue? No, sono uno a fianco all'altro. Per mano, siamo una grande squadra: a piccole gocce si generano grandi mari»

L'endocrinologa Stefania Zovato, responsabile dell'Unità Tumori ereditari dello Iov, è una delle veterane tra le dottoresse/atlete. «Ho cominciato nel 2016 con la maratona di New York, mi sono iscritta per scherzo perché non avevo mai corso in vita mia, ma mi piaceva molto l'idea del Ryla - racconta la dottoressa Zovato - ho provato e non ho più mollato. Poi ho partecipato nel 2018 alla maratona di Londra, poi la terza a Parigi. Sono trascorsi quasi sette anni ma mi emoziono oggi come allora. Ci sono tanti gruppi di donne malate che corrono ma il nostro fa la differenza: abbiamo corso insieme contro la malattia e corriamo insieme anche fisicamente, un'alleanza speciale unica nel suo genere».

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