Gli insegnanti attendono la chiamata, la replica dell'Ulss: «Ora altre priorità»

Giovedì 8 Aprile 2021 di Gabriele Pipia
Le vaccinazioni alla fiera di Padova

PADOVA - «E noi?». Se lo chiedono gli insegnanti, che avevano iniziato a febbraio una vaccinazione di massa portata avanti solo a metà. Se lo chiedono i comunali, che si erano illusi davanti alle prime somministrazioni rivolte ai dipendenti di Padova poi stoppate in meno di 24 ore. Se lo chiedono tante altre categorie, ma la risposta dell’Ulss Euganea è sempre la stessa: «In questo momento ci sono altre priorità. Attendiamo nuove indicazioni dalla Regione».

E alla fine, nel proseguo nella campagna vaccinale, più che il criterio della professione potrebbe valere solo quello d’età. 


LE PRIORITÁ


Oggi il piano regionale prevede di vaccinare ultraottantenni, settantenni, disabili e altri soggetti fragili. Le prime due categorie sono già state interessate, per le altre due si spera invece di partire la prossima settimana. «L’obiettivo è finire con queste, poi vedremo le classi di età che la Regione ci indicherà - ha spiegato ieri il dg Paolo Fortuna - Per l’inizio di maggio è previsto anche l’arrivo del vaccino Jhonson & Johnson ma non abbiamo informazioni precise né sulle date né sulle quantità». Se la macchina vaccinale si allargherà ulteriormente potrebbero anche aprire nuovi centri: «Ci sono stati dei contatti con Cuamm e ospedale militare - ammette Fortuna - Si sono messi a disposizione. Vedremo se ci sarà la necessità». 


LA SCUOLA


Le richieste più insistenti sono quelle degli insegnanti. Lo scorso 20 febbraio è scattata la campagna di vaccinazione per bidelli, docenti e personale amministrativo delle scuole padovane. Ad oggi risultano vaccinati 9.554 dipendenti sugli oltre 17 mila aventi diritto. Ciò significa che il 44% dell’organico non ha ricevuto nemmeno la prima dose. La campagna vaccinale si è interrotta nelle ultime settimane perché dalla Regione sono arrivate nuove indicazioni: ora il siero AstraZeneca viene destinato prioritariamente alla fascia d’età 70-79 anni e non più a insegnanti e bidelli. «Le vaccinazioni sono state sospese e saranno riprese appena possibile» scrive l’Ulss nel proprio sito.


LA POSIZIONE


Intanto undici docenti padovane hanno scritto una lettera aperta: «L’Ulss 6 Euganea fino a pochi giorni fa aveva escluso tutti i docenti over 55 dalla possibilità della vaccinazione anticovid. Ancor oggi non sappiamo se si sia trattato di un errore o di una precisa scelta (L’Ulss aveva spiegato che si era trattato di un errore di comunicazione del Ministero, ndr) fatto sta che, dopo pochi giorni dall’avvio, le prenotazioni sono state bloccate per tutti. In sostanza la stragrande maggioranza dei docenti over 55 è rimasta esclusa dalla vaccinazione, senza nessuna informazione sui motivi che hanno causato questa grave disfunzione del servizio e sulle prospettive future. Al contrario - proseguono - si sarebbe dovuto dare la precedenza proprio alle fasce d’età più avanzate, dato che, come è ampiamente assodato dalla comunità scientifica, il rischio per loro è maggiore. Ricordiamo che gli insegnanti dalla scuola d’infanzia alla media hanno sempre lavorato e che quelli delle superiori sono in presenza al 50 per cento da inizio febbraio. Chiediamo all’Ulss 6 di intervenire tempestivamente per sanare questa assurda e scandalosa situazione». A firmare la lettera sono Nicoletta Pannocchia, Alina Bertagnon, Paola Lega, Isabella Pollonio, Margherita Moi, Barbara Saviolo, Margherita Consalvo, Lorena Favaretto, Carla Bertolin, Franca Cosmai e Liviana Gazzetta. 


IL FOCOLAIO


Le vaccinazioni sono iniziate da tempo anche al carcere Due Palazzi di Padova ma i numeri dei contagi continuano ad essere molto alti come denunciano Cgil penitenziari e Sinappe. Tra casa circondariale e casa di reclusione si contano complessivamente oltre cento detenuti e almeno una quindicina di agenti penitenziari positivi. 
 

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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