Docenti di sostegno, test difficili strage di prof a Padova e Verona

Lunedì 13 Maggio 2019 di Raffaella Ianuale
Docenti di sostegno, test difficili strage di prof a Padova e Verona
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VENEZIA - Si sono presentati in migliaia, ma alla fine più della metà è stata scartata già al test pre-selettivo per accedere al Tfa, che è il percorso universitario per diventare insegnante di sostegno. Dei 60 quiz del test, 20 erano riservati alle competenze linguistiche ed è qui che i candidati avrebbero avuto le maggiori difficoltà. Alla fine sono stati ammessi allo step successivo mille candidati all'Università di Padova per 500 posti disponibili e 700 nell'ateneo di Verona per complessivi 350 posti. Per riuscire ad ammettere il doppio dei candidati rispetto ai posti disponibili, così come richiesto dal bando, è stata modificata anche la griglia di valutazione. Mentre inizialmente per passare alla prova successiva, che consiste nello scritto con domande a  risposta aperta, bisognava raggiungere un punteggio di 21 risposte esatte su 30, alla fine si è deciso di ammettere anche chi aveva totalizzato meno di 21 risposte esatte fino al raggiungimento dei numeri necessari. Alla fine del percorso verranno comunque accolti al Tfa in 850 tra le due università di Padova e Verona, a tanto ammonta il contingente assegnato al Veneto dal Miur nella ripartizione dei 14.424 posti assegnati a livello nazionale. Numeri superiori rispetto agli anni scorsi, ma non ancora sufficienti a colmare il fabbisogno di insegnati con la specializzazione per insegnare agli studenti con disabilità, considerato che per l'anno scolastico ormai quasi concluso già ne mancano poco meno di 1500. Una sproporzione legata sia ai numeri chiusi negli atenei sia all'aumento del numero dei ragazzini con certificazione medica. 
IL RECLUTAMENTOCarenze che in Veneto vanno anche oltre il sostegno, sono infatti esaurite le graduatorie per molte materie e i concorsi - eccetto quelli per l'infanzia e la primaria - non sono stati banditi. Solo in Veneto quasi 3mila posti non sono andati in ruolo per mancanza di candidati. Tema al centro dello sciopero che i sindacati della scuola - Cgil, Cisl Uil , Snals e Gilda - avevano proclamato per il mese di maggio e che ora hanno sospeso perché, lo scorso 6 maggio, sono stati convocati dal premier Giuseppe Conte. Tra i temi posti dai sindacati il reclutamento e la stabilizzazione degli insegnanti precari, specie quelli con almeno 36 mesi di insegnamento. A loro sostegno intanto lo scorso 7 maggio la Corte Costituzionale si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal decreto legislativo 59/17 (attuativo della Buona Scuola), sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate. 
Raffaella Ianuale
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