Legambiente, rapporto 2021. Il Veneto soffoca: cinque capoluoghi su 7 risultano tra le città più inquinate d'Italia

Giovedì 3 Febbraio 2022
Legambiente, rapporto 2021
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Inquinamento in Veneto, il rapporto di Legambiente. «Nella pianura veneta suona sempre la stessa musica angosciante. Nel consueto rapporto annuale Mal'aria di Legambiente che fotografa la situazione del 2021, cinque città del Veneto su 7 risultano tra le più inquinate della penisola».

«La situazione del Veneto è drammatica - dichiara Luigi Lazzaro presidente regionale di Legambiente - i nuovi parametri decisi dall'Oms ci dimostrano quanto lontani siamo da una situazione salubre per i cittadini. Se da un lato la situazione orografica del Veneto è decisamente un dato di fatto, dall'altro questo impone la messa a terra di misure eccezionali e strutturali». Legambiente nota in particolare che «la limitazione del traffico, assolutamente necessaria, non è sufficiente» e chiede ai sindaci di far rispettare le limitazioni e alla Regione di attivare delle misure ancora più decise. «E' importante che tutti facciano la propria parte - prosegue Lazzaro -. I Sindaci devono far rispettare le ordinanze ed utilizzare i fondi del Pnrr per risanare l'aria, la Regione deve impegnarsi per l'attivazione di strategie complessive in sinergia con le politiche ambientali nei settori dell'agricoltura e dell'energia.

Proprio per questo - conclude - Legambiente rilancia un coordinamento tra assessorati per la Transizione Ecologica».

Vicenza, Treviso, Venezia, Padova, Verona: le città più inquinate da PM10 del Veneto.


Inquinamento nelle città: i dati

Su 102 capoluoghi di provincia in Italia, nessuno rispetta i valori limite dell'inquinamento atmosferico suggeriti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In particolare ben 17 sono le città con i valori più alti di polveri sottili, ovvero che superano i valori OMS per più del doppio, con Alessandria che nel 2021 ha registrato una media annuale di PM10 pari a 33 æg/mc rispetto al limite OMS di 15 æg/mc; seguita da Milano con 32 æg/mc, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino con 31 æg/mc. Undici sono quelle più inquinate da PM2.5, che superano di oltre 4 volte i valori OMS, con le criticità maggiori registrate a Cremona e Venezia (media annuale 24 æg/mc contro un valore OMS di 5 æg/mc). Sono ben 13 le città più inquinate da biossido di azoto (NO2), ovvero che superano il limite per più di tre volte, con Milano e Torino in forte sofferenza. Il capoluogo lombardo nel 2021 ha registrato una media annuale di 39 æg/mc contro un valore OMS di 10 æg/mc, mentre la città di Torino (37 æg/ mc). Pochissime le città che rispettano i valori suggeriti dall'Oms per il PM10 (Caltanissetta, La Spezia, L'Aquila, Nuoro e Verbania) e il biossido di azoto (Agrigento, Enna, Grosseto, Ragusa e Trapani), nessuna per il PM2.5. 

LEGAMBIENTE - IL RAPPORTO

L'assessore del Veneto all'Ambiente: «Abbiamo investito un miliardo di euro»

Sulla qualità dell'aria la Regione Veneto ha investito circa 1 miliardo di euro, dando avvio a oltre una settantina di misure, tra efficientamento energetico degli edifici, rottamazione dei vecchi mezzi, ma anche di vecchie stufe. Lo rileva l'assessore regionale all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin che sottolinea di essere «sulla stessa lunghezza d'onda del presidente regionale di Legambiente quando afferma che ciascuno deve fare la propria parte perché, la partita dell'ambiente non è e non deve essere una partita dove esiste un solo giocatore, ma dove devono entrare in campo più giocatori. La palla deve essere calciata da tutti e, solo così, alla fine potremo fare gol». «Conosciamo la situazione dell' inquinamento dell'aria nel nostro territorio, su cui la Regione del Veneto mantiene sempre altissima l'attenzione», ha aggiunto Bottacin. Un'attenzione che è stata confortata e gratificata dagli ultimi dati di ARPAV che evidenziano, in Veneto, un dimezzamento degli inquinanti nell'aria «ma, dobbiamo onestamente esserne consapevoli tutti, che i parametri proposti da Oms sono tecnicamente improponibili nella nostra regione, a meno che non chiudiamo il bacino veneto come ha suggerito qualcuno di recente, spostando i veneti e le loro attività altrove».

Bottacin ricorda inoltre che «l'accordo del Bacino Padano (oltre al Veneto ci fa parte la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia Romagna) è stato integrato, l'anno scorso, con misure straordinarie e condivise e che è in fase di revisione anche il nuovo Piano dell'aria: significa che le azioni messe in campo per contrastare l'inquinamento dell'aria da parte delle quattro Regioni sono le medesime, anche se con amministrazioni regionali di colore diverso».

L'assessore ribadisce che «la Regione c'è e continuerà ad esserci, ma teniamo presente che non è la sola a dover lavorare su questo fronte: anche i Comuni hanno delle competenze in campo ambientale ed è quindi fondamentale che le amministrazioni comunali declinino a livello locale azioni connesse al locale, come ha evidenziato anche Legambiente».

Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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