PADOVA - Dopo l'infarto il cuore migliora grazie alla stimolazione della proteina Bdnf. Lo rileva l'Università di Padova i cui ricercatori hanno fatto parte del team che ha individuato specifici stimolanti capaci di limitare il danno causato da infarto cardiaco e migliorare il benessere nel lungo tempo.
Lo studio ha evidenziato come la quantità di Bdnf prodotta dalle cellule cardiache in risposta ad un infarto sia inizialmente alta ma poi cali nelle settimane successive in coincidenza con la riduzione della capacità del cuore di contrarsi efficacemente. In alcune cellule del cervello, il Bdnf è prodotto attraverso la stimolazione di alcune strutture presenti sulla membrana dei neuroni, i cosiddetti recettori β-adrenergici. Questi recettori sono fondamentali per la funzione cardiaca; infatti, vengono stimolati per far aumentare il lavoro fatto dal cuore tutte volte che ci siano condizioni di stress. «Una prima conclusione di questo studio - spiega Nazareno Paolocci co-autore dello studio - è che il Bdnf ha la capacità di aumentare il »benessere«, ovvero limitare il danno dell'infarto cardiaco, a diversi livelli, cioè all'interno e all'esterno delle cellule del cuore». La mortalità dopo infarto è diminuita molto negli ultimi decenni, grazie a diversi trattamenti, farmacologici e non. Per contro, rimane alto il numero di pazienti che sviluppano una insufficienza di contrazione cardiaca a distanza di tempo dopo l'infarto iniziale.
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