Padova. Inchiesta stadio Euganeo, archiviate le accuse contro Giordani e Bonavina

Il sindaco e l'assessore erano indagati per concussione in merito alla realizzazione della curva sud

Mercoledì 19 Aprile 2023 di Redazione Web
Giordani e Bonavina archiviati

PADOVA - Archiviate le posizioni di Sergio Giordani e Diego Bonavina per quanto riguarda l'inchiesta sulla curva sud dello stadio Euganeo. Il sindaco e l'assessore erano accusati di concussione. Restano indagati, invece, gli altri 4 coinvolti,  l’ex Rup (responsabile unico del procedimento per il Comune) Stefano Benvegnù, il direttore dei lavori per il Comune, Giacomo Peruzzi, Elio Scirocchi (legale rappresentante dell’impresa Esteel di Viterbo che ha vinto l’appalto) e Giovanni Vattiato (titolare della Tecnoedil di Brescia che ha ottenuto il subappalto illecito).

La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari.

Secondo le prime ipotesi della Procura di Padova dietro le continue pressioni di Giordani e Bonavina ai tecnici comunali c’era un preciso fine elettorale: volevano presentarsi con la curva pronta alle elezioni dello scorso 13 giugno, quindi per un proprio interesse e non per quello della collettività. Secondo la difesa, invece, l’unico interesse era rispettare i tempi previsti dal contratto d’appalto e riuscire ad aprire la curva ai tifosi per Padova-Palermo, la finale dei play-off di serie C prevista il 5 giugno.

L'indagine: quando tutto è cominciato

Tutto è iniziato per un esposto depositato in Procura relativo ai lavori di ammodernamento dello stadio Euganeo con la trasformazione della curva sud e la realizzazione di due palazzetti dello sport per le attività di base. Appalto da cinque milioni e ottocentomila euro, finanziati da Credito Sportivo, Coni e Fondazione Cariparo, e assegnato all’impresa edile Esteel. E così erano scattate le indagini da parte dei militari della guardia di finanza. Gli investigatori avrebbero scoperto come a eseguire i lavori per la nuova curva sud non sia stata la ditta di Viterbo, ma invece la bresciana Tecnoedil. Lavori per altro che sarebbero andati a rilento per mancanza di manodopera. Durante alcuni controlli ai cantieri, le Fiamme gialle avrebbero trovato solo pochi operai impegnati nella costruzione. Addirittura in alcuni casi anche un solo muratore e un geometra. In particolare la Procura ha contestato la mancata vigilanza su quanto stava accadendo.

La soddisfazione di sindaco e assessore

«Ovviamente c’è soddisfazione per l'esito - dice Giordani - Come ho dichiarato sin dall’avvio dell’indagine e anche in Consiglio comunale, ho sempre avuto completa fiducia e massimo rispetto nei confronti della Magistratura, nella sincera e profonda convinzione di aver sempre agito esclusivamente nell'interesse pubblico, senza compiere alcun atto contro la legge. Anzi, ringrazio chi ha doverosamente svolto gli approfondimenti ritenuti necessari per accertare eventuali illeciti, quindi in particolare il pubblico ministero e il giudice per le indagini preliminari, per la scrupolosa attività di verifica e di controllo giurisdizionale svolta. È un dovere di tutti i cittadini, e a maggior ragione di un uomo delle Istituzioni, avere atteggiamenti di piena collaborazione e rispetto nei confronti dell'Autorità giudiziaria, che possano servire da esempio e aiutino a consolidare nella comunità la fiducia verso i poteri dello Stato. Questo è sempre stato il mio stile in ogni frangente della mia carriera, non solo politica, e lo resterà sempre. Ritengo giusto, infatti, che la realizzazione delle grandi opere pubbliche sia sottoposto a controllo, a tutela della collettività. Chi come me è chiamato a ricoprire il delicato e prestigioso ruolo di primo cittadino sa bene che può essere del tutto fisiologico che alcune sue stesse azioni siano verificate: ciò è del tutto normale ed è questa la ragione per la quale ho vissuto questo passaggio con grande serenità, nella piena consapevolezza di aver sempre agito nella massima buona fede per il perseguimento dell'interesse pubblico. Ringrazio ovviamente anche i miei legali per la grande loro professionalità. Ringrazio tutte le molte persone che mi sono state vicine in questi mesi. Per quanto concerne il cantiere dello stadio continueremo, sotto la guida dei tecnici responsabili, col più grande zelo affinché la città possa raggiungere nella trasparenza e nel rispetto di tutte le regole questo importante obiettivo strategico per la città».

Bonavina da parte sua sottolinea: «La notizia mi ha reso ovviamente felice, anche se non mi è giunta inaspettata, in quanto, in considerazione della mia attività professionale, ero fiducioso del positivo esito delle indagini. Nonostante ciò, la definitiva chiusura della vicenda ha posto termine ad un periodo per me molto difficile, sia sul piano umano che per ciò che riguarda la mia attività di amministratore pubblico. Ho sempre dichiarato di godere della massima fiducia nei confronti della Magistratura e l’esito delle indagini ha confermato questa mia convinzione. In questi mesi ho dovuto continuare il mio lavoro e la mia attività di amministratore, cercando di rimanere sereno, nonostante il fatto che in città si sapesse che ero sottoposto ad indagini penali e, per un avvocato e un assessore, ciò non è stato semplice. A fronte delle notizie apparse sulla stampa, come padre ho dovuto spiegare ai miei figli quello che stava accadendo e, come ho già avuto modo di dire, ho avuto il loro pieno appoggio, cosa che mi ha molto aiutato. Auspico che anche le posizioni dei funzionari comunali possano essere chiarite e che i lavori dello stadio e dei palazzetti dello sport possano riprendere il prima possibile, in modo che la cittadinanza possa finalmente usufruire di queste opere pubbliche. Voglio infine ringraziare tutte le persone che in questo frangente mi sono state vicine ed in particolare il mio avvocato che mi ha assistito con grande professionalità ma anche con una vicinanza umana che ho molto apprezzato».

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Ultimo aggiornamento: 15:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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