Indagine sugli appalti del Comune, bordate dal centrodestra: «Fare luce»

Domenica 22 Maggio 2022 di Alberto Rodighiero
Indagine della Guardia di Finanza su un dirigente di Palazzo Moroni per i grossi appalti

PADOVA - L’indagine su alcuni appalti a palazzo Moroni infiamma la campagna elettorale. Nei giorni scorsi a palazzo Gozzi è spuntata una microtelecamera nascosta all’interno dell’ufficio di un dirigente dei Lavori pubblici del Comune. L’attività del dirigente, che non risulta indagato, è finita nel mirino degli investigatori. Dalla Procura non filtrano indiscrezioni. Viene soltanto confermata l’esistenza di un’indagine su alcuni appalti assegnati in epoche recenti dal Comune. «Il sindaco Giordani convochi subito un consiglio comunale urgente e straordinario – ha tuonato ieri mattina l’ex sindaco di Padova Massimo Bitonci – Faccia poi chiarezza sulle indagini e sulla non trasparenza degli appalti comunali che avevo denunciato». «Allora forse un po’ di giustizia c’è e per lo meno le numerose denunce che l’opposizione ha fatto in questi anni sono servite a qualcosa: contenuti su cui indagare ce ne sono e finalmente qualcuno ha deciso di farlo, cosa che era assolutamente dovuta – ha rincarato la dose il consigliere (ricandidato) leghista Ubaldo Lonardi - Tra tutti gli appalti ce n’è uno che grida vendetta e riguarda un affidamento alla società Esteel di Roma per la costruzione della nuova curva sud dello Stadio Euganeo, un appalto vinto da questa società per il punteggio avuto sul dimezzamento dei tempi di realizzazione dello stadio: 270 giorni invece dei 550 previsti dagli stessi tecnici del Comune ne hanno determinato la vittoria».
 

IL CANDIDATO
A puntare il dito contro la giunta Giordani è anche Francesco Peghin. «So molto bene che un’inchiesta non è di per sé una condanna. Anzi. Mi auguro, per il bene della nostra città e per l’onorabilità del Comune che non emergano profili d’ illegalità dall’inchiesta sugli appalti della Giunta Pd e Giordani che scopriamo oggi essere in corso da tempo – ha scandito il candidato del centrodestra - Qualora dovesse essere verificata anche la minima prova di distorsioni dalla regolarità delle procedure sugli appalti, il problema sarebbe però di tutta l’amministrazione e di chi l’ha guidata in questi anni. Come imprenditore posso delegare, ma sono io a dover governare i processi interni e ad averne meriti insieme ai miei collaboratori se vanno bene le cose e colpe se vanno male. E così sarà con me da sindaco. In questo senso è insostenibile la posizione non da imprenditore e non da sindaco del sindaco del Pd che manifesta la sua durezza eventuale contro i possibili colpevoli di reati senza assumersi neanche un grammo di responsabilità». 
LE ALTRE ACCUSE
Si fa sentire anche Fratelli d’Italia con il dirigente nazionale Raffaele Zanon: «C’è del marcio a palazzo Gozzi? I padovani hanno il diritto di andare a votare senza nessun sospetto. Diamo 48 ore di tempo al sindaco uscente Sergio Giordani ed agli assessori Andrea Colasio ,Diego Bonavina e Andrea Micalizzi per chiarire tutto. Padova ha il diritto di sapere di che pasta sono fatti i candidati ed ancora di più se gli assessori comunali sono puliti. Perché di chiacchiere sul Castello in particolare è pieno il cantòn delle ciàcoe da anni. Ma qui evidentemente siamo oltre, perché una attività investigativa la Guardia di finanza non la fa mai a caso. Ed è ora che gli assessori uscenti giurino, solennemente, di non aver mai intascato fondi o fatto favori».
Poi la candidata sindaca di Alternativa Chiara Zoccarato che va giù durissima: «I magistrati e gli inquirenti devono raccogliere prove di fatti che, probabilmente, sono già assodati, altrimenti non avrebbe senso mettere cimici e telecamere e questo è molto preoccupante». 
 

LA RISPOSTA
«Quello che posso dire è che di questa vicenda sono stato informato dal direttore generale che mi ha spiegato che è stata avviata un’indagine – ha commentato in mattinata Giordani – Io so solo questo. Come ho sempre detto, chi sbaglia deve pagare, punto. Spero che venga fatta chiarezza in tempi rapidi, ho fiducia nella magistratura».
Sulla stessa linea il vicesindaco (con delega ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi. «Spiace per le strumentalizzazioni elettorali. Giusto che sia accertato l’operato dei tecnici e se qualcuno ha commesso degli errori ne risponderà». 
IN MUNICIPIO
Ieri, intanto, la ministra per la Disabilità Erika Stefani ha partecipato a palazzo Moroni ad un incontro dedicato, appunto, al mondo della disabilità: «Francesco con la grande campagna di ascolto che ha avviato in questi mesi, ha dimostrato quale sarà il metodo di lavoro che intende assumere da sindaco: essere vicino al territorio e dare voce alle richieste delle persone – ha spiegato Stefani - Peghin sarà un ottimo sindaco per Padova perché crede nel dialogo e nel confronto, ma sa anche decidere e agire.

Ho letto i capitoli del suo programma in cui parla di disabilità e fragilità ed ho apprezzato la filosofia che ha ispirato i progetti da realizzare: nessuna retorica, ma grande sensibilità e concretezza». 

Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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