Meno incidenti nel 2019, ma più morti sulle strade del Padovano

Domenica 15 Novembre 2020 di Alberto Rodighiero
Meno incidenti nel 2019, ma più morti sulle strade del Padovano

 Boom di incidenti mortali sulla strade padovane. L’anno scorso, tra città e provincia, sono state 69 le persone decedute a seguito di un sinistro e l’Aci lancia l’allarme monopattini e bici elettriche.

Oggi ricorre la “Giornata per il ricordo delle vittime della strada”, istituita in Italia con la legge 227, del 2017. In questa occasione, l’Automobile Club Padova diffonde i dati Istat - Aci sull’incidentalità stradale in Veneto e in provincia di Padova, relativi all’anno 2019. Dati allarmanti per quanto riguarda la nostra provincia, dove i morti sulle strade non sono stati mai così tanti dal 2012. 


Nel 2019 le persone che hanno perso la vita sono state 69; erano 58 nel 2018, 46 nel 2017, 66 nel 2016. Per trovare un dato più alto, bisogna tornare al 2012, quando i decessi furono ben 77. Calano invece, nel loro complesso gli incidenti (2.830 nel 2019, contro i 2.964 dell’anno precedente) e i feriti. La maggior parte dei decessi si sono verificati in seguito a scontri frontali e tamponamenti (33 +15), mentre sono 6 i morti fra i pedoni, dato quest’ultimo che rispecchia quello del 2018. Le categorie più a rischio sono quelle degli automobilisti (28 morti), dei motociclisti (19) e dei ciclisti (10). Fra le cause accertate e presunte dei sinistri mortali la guida distratta è la prima, con il 36% dei casi, seguita dalla guida contro mano (18%), dal mancato rispetto dei segnali (16%), dall’eccesso di velocità (14%), dal mancato rispetto delle distanze di sicurezza (12%). Ben 15 incidenti mortali si sono inoltre verificati a causa della presenza sulla carreggiata di un ostacolo. I comuni a più alto tasso di mortalità stradale sono il Capoluogo (12 decessi), Rubano (5), Codevigo e Vigonza (4), Piazzola sul Brenta (3), Teolo, Stanghella e Pernumia (2). 


«Siamo lontani dall’obiettivo europeo, fissato nel 2010: ridurre del 50%, entro il 2020, i morti sulle strade. Il dato padovano è allarmante: mentre diminuiscono gli incidenti, crescono i morti e si attesta la vulnerabilità delle categorie più deboli: pedoni, ciclisti e motociclisti – ha spiegato ieri Luigino Baldan, presidente dell’Aci di Padova - Dopo anni in cui abbiamo assistito ad una progressiva riduzione dei sinistri, pare che siamo arrivati ad una posizione di stallo, oltre la quale è complicato scendere. Presumibilmente, a causa della riduzione della mobilità privata, che si è verificata durante le fasi di lockdown, i dati del prossimo anno saranno migliori, ma non dobbiamo abbassare la guardia». 
«Il diffondersi di nuove forme di mobilità cosiddetta “smart” destano preoccupazioni per le scelte non sempre adeguate del legislatore e la mancanza di formazione alla guida, da parte di molti utilizzatori di monopattini e bici elettriche – ha detto ancora Baldan - Svecchiamento del parco auto, formazione e manutenzione delle strade: questi sono gli ambiti su cui tutti dobbiamo impegnarci. Nella nostra provincia ben 15 incidenti mortali si sono verificati a causa della presenza di ostacoli sul manto stradale. Altrettanti sono i morti in seguito a tamponamenti fra veicoli: queste vite si sarebbero potute salvare, come probabilmente quelle dei 6 pedoni morti nel 2019, se i mezzi coinvolti fossero stati dotati di tecnologie di guida assistita». 
«Incentivi che consentano di svecchiare il parco mezzi circolante, oltre a collaborare alla riduzione dell’inquinamento atmosferico causato da veicoli obsoleti, permetterebbero di diminuire di molto gli incidenti e, contemporaneamente, i costi sociali connessi – ha concluso - Fondamentale è poi cambiare approccio nella formazione dei guidatori: le autoscuole insegnano ai giovani come superare l’esame di guida, non come affrontare le strade in sicurezza». 
 

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