I genitori di Pietro: «Gli avevamo dato l'auto, ma avrebbe dovuto guidare un suo amico»

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Marina Lucchin e Cesare Arcolini
Pietro Benfatto
14

PADOVA - «Sì, è la nostra macchina, nostro figlio Pietro ce l'ha chiesta in prestito, l'avrebbe guidata un suo amico di vent'anni che ha la patente. Cos'è successo?». Sono ormai passate le 5 di mattina quando papà Alessandro Benfatto e mamma Monica vengono svegliati dalla polizia stradale: Pietro, il loro figlio diciassettenne ha avuto un incidente a bordo della loro auto, una Opel Agila. I genitori del giovane corrono nel luogo indicato dalla Polstrada. Quando arrivano in Romea, all'angolo con via Vespucci, a Legnaro, sono ormai le prime luci dell'alba. Gli agenti stanno parlando con un paio di amici di Pietro, poi in un attimo scoprono l'orrore.
La loro macchina è disintegrata contro l'abitazione al civico 135. E accanto a quello che ormai è solo un rottame, mentre la puzza della benzina invade ancora l'aria, c'è un corpo. È Pietro. Il loro Pietro. L'unica vittima dell'incidente. Perché era l'unico all'interno della macchina. Era lui al volante, anche se non aveva ancora la patente, visto che i 18anni li avrebbe compiuti solo a maggio.
La disperazione della madre, che ha appena scoperto che il suo ultimogenito non tornerà mai più a casa, si realizza sotto gli occhi dei poliziotti, degli amici del figlio e della proprietaria della casa, che alle 4,30 di mattina si è vista piombare come un missile un'auto nel suo giardino. «Gli abbiamo dato l'auto perché la guidasse un suo amico, non avremmo mai pensato la guidasse lui, siamo devastati» racconterà la mamma a mezzogiorno, prima di chiudersi in casa preda di un dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare.


IL RACCONTO

I primi a tentare di soccorrere Pietro sono i suoi amici, che lo seguivano in auto mentre tornavano a casa dopo una serata all'Eclipse bar di Vigorovea, a Sant'Angelo di Piove di Sacco. Correvano entrambe le auto, l'Opel di Pietro, che apriva la strada, e l'altra degli amici, che gli stava dietro. Correvano ben oltre il limite consentito in quel rettilineo maledetto dove ogni anno si contano decine di incidenti.
Secondo gli agenti superavano abbondantemente i cento chilometri all'ora per poter volare, dopo aver preso il cordolo della pista ciclabile, per oltre 70 metri e distruggere così l'automobile.

Gli amici sono corsi da Pietro. La proprietaria di casa è uscita gridando aiuto perché temeva che con tutta quella benzina potesse scoppiare un incendio. Intanto il vicino di casa ha chiamato il 118, ma l'ambulanza, arrivata assieme anche ai vigili del fuoco e alla polizia stradale di Piove di Sacco, nulla ha potuto fare per il diciassettenne. Era morto. Non aveva i documenti con sé, ma è stato semplice per gli agenti risalire al proprietario dell'auto grazie alla targa, mentre gli amici, in preda al panico, non hanno inizialmente collaborato con la polizia.


LE INDAGINI LAMPO

Messi alle strette alla fine hanno iniziato a raccontare com'era andata. «Glielo avevo detto a Pietro di non prendere la macchina dei suoi, l'avevo scongiurato, ma non mi ha ascoltato». E così è venuta a galla la verità. Il giovane aveva convinto i genitori a prestargli l'auto, assicurando loro che l'avrebbe guidata quel suo amico di vent'anni che la patente ormai ce l'aveva da un po'. Ma in realtà, è sempre stato lui a guidarla, fin dal parcheggio sotto casa, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, a Mortise. Verso Sant'Angelo di Piove è andata liscia, ma al ritorno, con qualche bicchiere di alcol in corpo, alla velocità che facevano, una minima sbandata è stata fatale. L'auto che decolla prendendo il cordolo, si ribalta un paio di volte mentre supera due giardini e infine si schianta contro il cancello, rimbalzando contro la casa. Di quella serata di musica e divertimento, mentre il sole sorge in Romea, non sono rimasti altro che una lunga scia di detriti, olio e benzina, un corpo senza vita e le lacrime di una madre che non potrà più abbracciare quello che per lei resterà sempre il suo bambino.

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci