Travolta e uccisa dal giovane ubriaco, era una mamma di 4 figlie in passeggiata

Lunedì 25 Ottobre 2021 di Luisa Morbiato
La polizia sulla strada arginale
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PADOVA - Anna Maria Stillitano aveva compiuto 68 anni il 2 maggio scorso. Ieri mattina era uscita dalla sua abitazione di via Guizza Conselvana al civico 75 e si era avviata lungo l'argine del Bacchiglione per una passeggiata mattutina come spesso le accadeva ma, arrivata nelle vicinanze del ponte dei Quattro Martiri che immette sui via Bembo, ha incontrato la morte.


ORIGINI CALABRESI

La sessantottenne, originaria di Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone, lascia quattro figlie, tre residenti nel Milanese mentre una quarta vive in città con la famiglia.
«Non abbiamo nulla da dire, vogliamo sia rispettata la nostra privacy», si limita a dire con voce addolorata ma ferma, la figlia mentre esce dalla casa dove viveva la madre.

Incredula e sconvolta anche la vicina di casa che la vedeva ogni giorno. Il giardino dele due abitazioni è contiguo, separato solo da una rete che permetteva alle due donne non solo i saluti quotidiani ma anche di scambiare quattro chiacchiere nonostante la sessantottenne fosse una persona molto riservata ma anche molto gentile ed educata. Viveva sola ma aveva molto spesso la figlia che veniva a trovarla, ha raccontato la vicina, le piaceva uscire e passeggiare.


L'INCREDULITÁ

«Non posso crederci: è da stamattina (ieri, ndr) quando ho saputo dell'incidente che non faccio che pensare ad Anna Maria, non riesco a togliermi il pensiero - ha commentato la vicina di casa - Viveva qui da molti anni, non è possibile che sia accaduto. Davvero una disgrazia terribile».
Una famiglia comprensibilmente sconvolta per la gravissima perdita e anche per le circostanze che l'hanno provocata, quella di Anna Maria Stillitano. Ben presto la notizia della morte della donna si è risaputa fra i parenti. «É la mamma di una mia amica che vive qui a Milano come altre due sorelle - ha detto S.N. - sono in contatto con lei, sono tutte sconvolte per la perdita».


A CROTONE

La notizia del tragico incidente è rimbalzata ben presto anche sui media locali della provincia di Crotone considerate le origini della vittima provocando commossi commenti. In tanti sia in città che nel Crotonese hanno rivolto un simbolico abbraccio ai parenti della vittima e più di qualcuno ha accumunato nella tragedia anche la famiglia del ventunenne che ha provocato la morte della donna, due famiglie come hanno puntualizzato distrutte dal dolore.


BOCCHE CUCITE

Bocche cucite infatti anche a casa del giovane che era alla guida dell'qauto. Dal giardino della villetta di via del Cristo dove vive la famiglia Pavera e dove scorrazzano i due cani di casa, un ragazzo ha fatto sapere che «a casa non c'è nessuno», per rientrare subito nell'abitazione. Il padre, Gianluca Pavera, è un imprenditore che si occupa di complementi e finiture per gli edifici in campo edile. Anche fra i vicini nessuno si sente di commentare quanto è accaduto in mattinata. Qualche anno fa la famiglia era salita alla ribalta della cronaca suo malgrado come vittima. Nel 2014 infatti ignoti malviventi si erano introdotti nottetempo nella bifamiliare che i Pavera dividono con la famiglia Ciatto, si erano svegliati nel cuore della notte trovandosi faccia a faccia con un ladro che era poi fuggito con i complici.

Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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