Incendio doloso all'Arcella: il maggior sospettato è un operatore ecologico

Domenica 2 Aprile 2023 di Marco Aldighieri
ARCELLA - L'incendio doloso di un appartamento di viam Borelli al numero uno

PADOVA - Gli inquirenti hanno ormai pochi dubbi. Quell’incendio scoppiato l’8 di marzo alle 4 del pomeriggio nella palazzina di via Borelli 1 all’Arcella è doloso. Il piromane avrebbe usato della benzina per appiccare il fuoco. È quanto emerso dalle analisi scientifiche effettuate dal chimico veneziano Gianpietro Zucchetta, nominato dal pubblico ministero Roberto D’Angelo titolare delle indagini. 
Al momento i sospetti si sono concentrati su un operatore ecologico, che divideva l’appartamento divorato dalle fiamme insieme ad altri tre coinquilini.

L’obiettivo, secondo l’accusa, sarebbe stato un ingegnere straniero.


LE INDAGINI
Ancora per l’accusa, quel pomeriggio, l’unico presente in casa era proprio l’operatore ecologico. Gli inquirenti hanno analizzato i tabulati telefonici dei quattro coinquilini e hanno potuto appurare come uno solo si trovasse in via Borelli. Gli investigatori hanno interrogato il sospettato, ma l’uomo ha respinto tutte le accuse formulate a suo carico. Ripetutamente ha negato di avere appiccato il fuoco, giurando che le sue mani le usa solo per suonare. «Sono un musicista» ha detto agli uomini della Squadra mobile. 
Le fiamme si sono sviluppate proprio nella stanza dove alloggiava l’ingegnere. Quando l’incendio ha iniziato ad avvolgere altre camere dell’appartamento, l’operatore ecologico sarebbe scappato riparandosi dal rogo appoggiandosi una coperta sulle spalle e sopra la testa.


IL MOVENTE
Secondo l’accusa il sospettato ha agito per vendetta nei confronti dell’ingegnere. I due, da tempo, non andavano d’accordo. L’operatore ecologico ha accusato il suo coinquilino di avere scarsa o nulla igiene personale, di essere disordinato e di non pulire mai la casa. Così l’8 marzo avrebbe preso della benzina, la avrebbe versata in un angolino della stanza dell’ingegnere e avrebbe appiccato il fuoco. Il suo voleva essere un azione dimostrativa, ma poi non ha più saputo governare le fiamme. 
Il rogo partito dall’appartamento al terzo piano ha anche provocato una potente esplosione e pure l’abitazione al piano superiore, abitata da una coppia di anziani, è stata dichiarata inagibile. In via Borelli all’Arcella sono intervenuti, con diverse autogrù e autobotti, i vigili del fuoco. In pochi minuti sono scattate le operazioni di spegnimento del rogo e sono stati portati all’esterno i due anziani inquilini. Poi è stata la volta delle operazioni di bonifica dal fumo. Insieme ai pompieri sono intervenuti anche gli agenti della polizia di Stato e quelli della polizia locale, incaricati di far defluire il traffico, particolarmente intenso nella vicina via del Plebiscito. Al pianterreno della palazzina interessata si trova il negozio Tigotà, che non ha risentito del rogo e ha potuto continuare con la sua attività. Le operazioni sono andate avanti fino a sera inoltrata.

Ultimo aggiornamento: 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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