Imu non pagata per quasi 4 milioni, arrivate centinaia di cartelle esattoriali

Venerdì 24 Aprile 2020 di Alberto Rodighiero
Imu non pagata per quasi 4 milioni, arrivate centinaia di cartelle esattoriali
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PADOVA - Imu non pagata, l'anno scorso il Comune ha inviato cartelle esattoriali per quasi 4 milioni di euro. A certificarlo è una determina del settore Tributi di martedì scorso in cui si spiega che nel 2019 il settore ha effettuato dei controlli che hanno fatto emergere mancati pagamenti relativi all'imposta sulle seconde case e sugli immobili commerciali e produttivi, per 3.918.448,33 euro. Accertamenti che si riferiscono anche agli anni precedenti. Accertamenti che, poi, si sono trasformati in centinaia di cartelle esattoriali che sono state notificate dall'inizio di gennaio 2020 fino al 19 di febbraio. 

QUANTO VALE L'IMU
Complessivamente, per le casse comunali, ogni anno l'Imu vale circa 80,8 milioni di euro. Di questi, circa 18 milioni di euro, però, vengono trattenuti dall'Agenzia delle entrate. A contribuire a questa cifra sono anche i 4-5 milioni che il Comune prevede di recuperare ogni anno dall'evasione dell'imposta. Cifre queste che, per quest'anno, rischiano di rimanere solamente un auspicio. La previsione di bilancio 2020, infatti, dovrà necessariamente fare i conti con l'emergenza Coronavirus. Di conseguenza le entrate sono destinate a essere riviste drasticamente al ribasso. È molto improbabile, infatti, che per quel che riguarda l'Imu le attività commerciali e produttive riescano ad onorare un tributo che molto spesso vale migliaia e migliaia di euro.

MENO ENTRATE IN VISTA
Giusto la settimana scorsa, il sindaco Sergio Giordani ha calcolato che l'amministrazione nel 2020 dovrà fare a meno complessivamente di circa 30 milioni di euro di entrate. Sempre secondo il Bilancio di previsione, quest'anno palazzo Moroni avrebbe dovuto contare su un bilancio da 275 milioni di euro. Un bilancio che si basava su entrate tributarie per circa 155 milioni e 349mila euro. Per quel che riguarda queste ultime, dall'addizionale Irpef (aliquota confermata allo 0.7 per cento e rimane l'esenzione fino ai 15mila euro) si contava poi di incassare 24.500.000 euro. Quasi 38 milioni di euro avrebbero dovuto arrivare, invece, dalla Tari, ovvero l'imposta sulla spazzatura. Si contava anche di incassare 2,1 milioni di euro dall'imposta di soggiorno, una cifra che è destinata ad essere più che dimezzata. Lo stesso discorso vale per le multe. La previsione di 19.300.000 euro è destinata, infatti, a essere ampiamente disattesa. Da quasi 2 mesi, infatti, il traffico in città si è ridotto al lumicino. Di conseguenza il numero delle contravvenzioni è colato a picco.

PARCHEGGI, INTROITI IN CALO
La diminuzione del traffico è destinata ad avere ripercussioni pesanti anche sui bilanci di Aps holding (controllata al 100 per cento dal Comune). Meno auto in giro, infatti, significano meno introiti per i parcheggi a pagamento che rappresentano il core business della società guidata da Giuseppe Farina. E proprio grazie alle aree di sosta, l'anno scorso palazzo Moroni ha incassato 2,7 milioni di euro. Il bilancio della società che gestisce la sosta pubblica in città, infatti, ogni anno dalle aree di parcheggio registra ricavi sui 7 milioni e mezzo di euro. Dal momento che la stragrande maggioranza dei parcheggi a raso si trova in terreni di proprietà comunale, Aps è tenuta a corrispondere all'amministrazione una percentuale che varia a seconda delle strutture. 
 
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