CAMPODARSEGO - Stroncato dal Covid-19, in meno di due settimane. Un grave lutto ha colpito la comunità di Campodarsego. Sabato in ospedale a Cittadella, dove era ricoverato da tredici giorni, è morto Flavio Maggiolo, storico imprenditore del settore metalmeccanico.
«Nostro padre - raccontano i figli - aveva patologie pregresse dovute all'età, ma fino all'ultimo è sempre stato lucido e dinamico. Purtroppo è stato contagiato dal Coronavirus che in meno di un mese ce l'ha portato via». Flavio Maggiolo, assieme ai due fratelli Efrem e Gianni, nel 1962 ha fondato la ditta che negli anni è diventata leader nel settore metalmeccanico. É stato un punto di riferimento per tutto il mondo dell'imprenditoria del Camposampierese. Tanti i colleghi che si sono confrontati con lui per crearsi un'importante fetta di mercato. Maggiolo amava il suo lavoro e, nonostante una quindicina d'anni fa avesse raggiunto la pensione, era solito andare in azienda almeno una volta al giorno. Amava controllare l'attività e alcune volte non disdegnava di fare anche qualche lavoretto per gli amici.
L'ATTIVITÁ
Quella di Flavio Maggiolo è stata una vita molto impegnata che gli ha consentito di tessere molteplici legami d'amicizia. La notizia del suo decesso ha gettato nello sconforto centinaia di amici, conoscenti e persone che in questi anni hanno avuto la fortuna di confrontarsi con lui.
Maggiolo è stato consigliere della Bcc Alta Padovana per otto anni, dal 1995 al 2003. Per quattro anni ha ricoperto la carica di sindaco dell'istituto di credito. É stato fondatore e ancora oggi era presidente dell'Anmil. Con l'associazione è stato il principale artefice del progetto del Monumento ai Caduti sul Lavoro di Campodarsego.
LE ONORIFICENZE
La sua lunga carriera sociale e soprattutto professionale gli ha permesso di essere insignito del titolo di cavaliere del Lavoro e cavaliere d'Opera ed Esperienza. Tra le cariche avute nel corso della vita è stato anche presidente degli artigiani. Oggi l'azienda Maggiolo è diretta dal figlio Andrea, ma anche Mirko e Roberto operano nel settore metalmeccanico. «Papà - aggiungono i figli - è sempre stato a disposizione della collettività. Il suo credo era quello di aiutare qualsiasi persona si rivolgesse a lui. Non lasciava mai il prossimo da solo sia si trattasse di problematiche personali sia professionali».
Una perdita incolmabile. «Non smetteremo mai di ringraziare nostro padre per gli insegnamenti che ci ha dato nel lavoro, ma soprattutto nella vita. Se siamo cresciuti onesti e determinati lo dobbiamo a lui. Da nostro padre abbiamo imparato i valori di umanità, di solidarietà e di amore, che ci permettono di superare anche le situazioni più complicate. Dispiace che sia andata a finire così. Nonostante il fisico fosse debilitato, papà è sempre stato autosufficiente e fino a quando il Covid-19 non gli ha intaccato le forze, è stato attivo e propositivo».
Oggi, compatibilmente con le restrizioni imposte dal Governo in materia di Covid-19, saranno in tanti a voler tributare l'ultimo saluto all'amico Flavio.