PADOVA - Una Rolls Royce, una Ferrari d'epoca, immobili, ville e terreni. Inclusi due centri commerciali (tra cui il Megliadino a Borgo Veneto, nella Bassa Padovana).
Secondo le accuse che gli vengono mosse Miano sarebbe un evasore fiscale seriale, con episodi che gli vengono contestati fin dal 1993, tra cui i crac di alcuni centri commerciali pianificati in serie. «Il decreto della Corte d'Appello descrive le condotte dell'imprenditore spiega una nota della Finanza per associazione per delinquere finalizzata al compimento di truffe, associazione per delinquere finalizzata a reati di truffa e riciclaggio; plurime bancarotte fraudolente; turbativa d'asta; plurime truffe; appropriazioni indebite e falso in bilancio; autoriciclaggio, delitti tributari». Secondo la Corte «Miano è un evasore fiscale seriale dal 1999 a 2018 e, comunque, una persona che ha commesso violazioni fiscali per milioni di euro, al pari della moglie (Paola Scorrano, ndr)».
Miano negli anni avrebbe accumulato notevoli beni grazie alla disponibilità di una galassia di società che gestiva attraverso prestanome e avrebbe portato avanti vari tentativi di controllo sui centri commerciali (specie nella zona di Tivoli) anche dopo che ne era stato dichiarato il fallimento e dopo che quei beni erano già stati posti sotto sequestro. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Roma ha eseguito lunghe indagini patrimoniali facendo emergere che i beni posseduti dal Miano erano sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dal suo nucleo familiare e ipotizzandone la provenienza illecita. Tutti i beni sequestrati sono oggi gestiti dall'amministratore giudiziario.
Nel 2021 Miano era stato arrestato con altri tre imprenditori proprio per il crac dei centri commerciali, finendo in carcere per la reiterazione dei reati nonostante precedenti provvedimenti cautelari.
S.d.s.
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