Sanpellegrino investe 29 milioni: nuova linea dedicata alle bibite in lattina ed un nuovo magazzino

Giovedì 16 Maggio 2019 di Michelangelo Cecchetto
Sanpellegrino investe 29 milioni: nuova linea dedicata alle bibite in lattina ed un nuovo magazzino
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SAN GIORGIO IN BOSCO - Nuova linea dedicata alle bibite in lattina ed un nuovo magazzino. Un investimento complessivo di 29 milioni di euro, nello stabilimento Nestlé Vera, di proprietà del Gruppo Sanpellegrino. L'ha ufficializzato ieri Federico Sarzi Braga, presidente e amministratore delegato del gruppo, in occasione della diffusione dei dati sull'attività dello scorso anno. Dati davvero positivi: nel 2018 il fatturato è stato di 928 milioni di euro, con un incremento del 4% di valore rispetto al 2017, confermando Sanpellegrino leader, in crescita, nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche. Un risultato che vede una grande forza anche  oltre confine, essendo stati i brand internazionali a trainare le performance del gruppo che ha realizzato il 56,9% del fatturato attraverso l'export.
Nel dettaglio, il giro d'affari estero quantificato in 529 milioni di euro ha avuto un incremento dell'8% rispetto al 2017, con picchi del 25% nel Regno Unito, del 19% in Francia e del 18% in Germania e in Cina. Gli Stati Uniti si riconfermano il primo paese in ordine di importanza con una crescita del 12% rispetto al 2017. «Siamo particolarmente orgogliosi - ha dichiarato Sarzi Braga - dei risultati raggiunti dalla nostra famosa acqua con la stella rossa che quest'anno celebra 120 anni di storia, un successo tutto italiano, simbolo del nostro modo di fare impresa. Nel 2019 svilupperemo ulteriormente anche Acqua Panna avviando un piano di investimenti per sostenere il business e dare uno slancio ancora più forte all'internazionalizzazione di un brand che ha superato i 300 milioni di bottiglie vendute nel mondo».
MERCATO INTERNORitornando in Italia, nel cui mercato il gruppo ha registrato un fatturato di 400 milioni di euro ricalcando sostanzialmente i valori del 2017, la conferma degli investimenti nell'ampia sede di San Giorgio in Bosco, è certamente importante e positivo e nasce da una riorganizzazione degli asset dello stabilimento. Questo in modo non indolore, considerata la riduzione di cinquanta posti di lavoro, tra prepensionamenti e licenziamenti, in discussione con i sindacati. Vengono dismesse due linee relative all'acqua minerale, potenziando invece quelle delle più concorrenziali lattine. La nuova linea è in grado portare in magazzino 60 mila lattine all'ora. Si avrà quindi un raddoppio, per questo genere di prodotto, all'interno della storica sede che si affaccia sulla provinciale 47 Valsugana. Le due linee di acqua minerale arrivano invece a 45 mila bottiglie l'ora. Sulle variazioni produttive, poche settimane fa la Regione e l'azienda sanitaria 6 Euganea hanno concesso la loro autorizzazione, indicando una serie di prescrizioni operative. Tra queste ad esempio, quella dell'impiego esclusivo di acqua minerale proveniente dalle concessioni minerarie autorizzate. La riorganizzazione si rende necessaria data l'elevata competitività nel settore dell'acqua minerale e di più ampi margini invece per quanto riguarda le bibite in lattina.
La trattativa cominciata un anno fa aveva indicato un investimento nello stabilimento dell'Alta padovana, pari a 17 milioni di euro. Ieri ne sono stati assicurati 12 in più, arrivando appunto a 29. Certo, c'è la forte e delicatissima questione sindacale aperta, ma i dati consolidati affermano senza rischio di smentite, che la sede padovana è cardine nella strategia aziendale del gruppo.
Michelangelo Cecchetto
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