Addio a Eleonora, 22 anni: la "ragazza delle farfalle" stroncata dal male

Mercoledì 10 Ottobre 2018 di Federica Cappellato
Eleonora Izzo, 22 anni
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PIOVE DI SACCO - «Credere nell’improbabile è probabilmente la migliore decisione che si possa prendere nella vita». Era una delle sue frasi del cuore e lei, Eleonora Izzo, studentessa di Biotecnologie all’Università di Padova, ci ha creduto fino alla fine. Con la speranza e il coraggio di chi non si dà per vinto. E’ morta ieri intorno a mezzanotte, stroncata dal male che si era presentato, aggressivo, quando aveva appena 16 anni e hai ben altro a cui pensare, come la pallavolo e la musica di Paolo Carta o Fabrizio Moro. Quando non hai tempo nè voglia di confrontarti con il cancro alle ossa. Un fulmine a ciel sereno a scompaginarle la vita, poi curato e sparito, salvo poi ricomparire meno di un anno fa, ancor più subdolo e cattivo. Ma Eleonora, 22 anni compiuti lo scorso febbraio, aveva combattuto come una leonessa.
 
«Un giorno sarai felice, ma prima la vita ti insegnerà ad essere forte», ripeteva agli amici, alle sportive come lei, ai suoi ex compagni del liceo Einstein di Piove di Sacco dove si era diplomata quattro anni fa. Una tenacia e una tempra così forti che era stata scelta da Chiara Azzena, presidente dell’associazione Team for Children, a rappresentare tutte le guerriere e i guerrieri che ogni giorno combattono contro una malattia difficile da dire: Eleonora, già debilitata e non più capace di camminare autonomamente, a metà luglio scorso aveva prestato il suo volto comunque bellissimo, sorridente e pacifico, alla cerimonia di inaugurazione della Teen Zone, la nuova ala dell’Oncoematologia pediatrica dedicata ai teen-agers, sorta di spazio-svago riservato agli adolescenti. Lei adolescente non lo era più: in Oncoematologia era stata ricoverata e curata una prima volta sei anni fa, poi quando il male era recidivato, era diventata una paziente “adulta” dell’Istituto oncologico veneto. Salvo rimanere legata a doppio fino alla Clinica oncoematologica e a quell’associazione, che la faceva sentire “a casa”, coccolata, amata, vezzeggiata. Ed era stata Eleonora Izzo, insieme al governatore veneto Luca Zaia, alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al magnifico rettore Rosario Rizzuto, al sindaco Sergio Giordani, ad aprire la “scatola” color panna, un contenitore apparentemente anonimo dentro il quale si celavano però centinaia e centinaia di farfalle colorate. “Le anime dei giovani che hanno combattutto contro la malattia, e adesso volano finalmente libere e leggere”, motivarono gli organizzatori. Anche Ele, adesso, è diventata una farfalla dopo che domenica le sue condizioni, già precarie, si sono ulteriormente aggravate. Di lei rimangono tante istantanee, che la ritraggono sempre dolcissima, il rossetto rosso, gli occhiali a far da cornice al volto mansueto: talvolta i capelli cortissimi, diradati dalle terapie, talaltra colorati di fucsia, altre volte ancora con la parrucca a riccioli castani. Perchè Eleonora non si nascondeva, neppure quando era in carrozzella. Continuava a incitare gli altri, a spronarli: lei una prima volta ce l’aveva fatta, poi il cancro s’era ripresentato ma la ragazza non aveva mai smesso di sperare, di combattere con le unghie e coi denti. “E i sacrifici saranno la causa dei più bei sorrisi”, scriveva sulla sua pagina Facebook. “Fai buon viaggio Eleonora”, le parole affrante di Chiara Azzena, che la conosceva bene insieme ai volontari del suo Team, che senza tregua hanno tifato per lei. “Non avere paura di cambiare...se cambi devi farlo per te stesso. Perché alla fine - rifletteva la ventiduenne - tutto si divide in due categorie: quelli che ti vogliono e quelli che dicono di volerti. Ma quelli che ti vogliono, senza chiedetelo, ti vengono a prendere”. I funerali si svolgeranno domani alle 11 nel Duomo di Piove di Sacco. 
Federica Cappellato 
Ultimo aggiornamento: 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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