PADOVA - Bastano tre dati a delineare il quadro.
I PARTICOLARI
Gli alberghi a 3 stelle, che sono tra i principali vettori di utenti, nel primo trimestre 2019 hanno avuto 71.892 pernottamenti certificati dall'Ufficio tributi, nel 2022 sono stati 59.918 e 79.042 nel 2023, a significare che rispetto all'anno scorso sono arrivate 19.124 persone in più, con un incremento del 24%, e, se il confronto è con l'anno-record del 2019, le unità in più sono 7.150 (+9,9%). I turisti dormono prevalentemente negli hotel a 4 stelle: nel 2019 se ne sono contati 95.105, nel 2022 51.590 e nel 2023 91.487, con un'impennata di 39.897 presenze quest'anno sullo scorso (+77,3%), ma c'è una flessione rispetto al 2019 del 3,8%, compensata da altre voci, in primis il dato generale. Per quanto riguarda le new case per vacanze, a fronte dei 7.575 clienti del 2019 e dei 7.250 del 2022, nel 2023 si è arrivati a 11.426, con un rialzo del 57,6% quest'anno sul precedente, e del 50% rispetto al 2019.
«Non solo tiene il turismo di fascia alta ha spiegato Colasio ma cresce quello delle case vacanze, a significare che vengono a Padova numerose famiglie. E infatti la voce "new locazioni turistiche" esplicita il ragionamento, in quanto nel 2019 i pernottamenti erano 21.526, nel 2022 erano 19.933, saliti nel 2023 a 35.891: +80% paragonando quest'anno con il 2022 e addirittura +66,7% rispetto al 2019, da 21.526 a 35.891, con 14.365 arrivi in più. Poi sono impressionanti i risultati degli alberghi a 4 stelle, che tra il 2022 e il 2023 hanno raddoppiato i pernottamenti, da 50 a 100mila, a sancire che a Padova prevale il turismo di fascia alta. Ma pure le percentuali di crescita dei 3 stelle sono buone».
LE VALUTAZIONI
Alla luce dei numeri, quindi, l'assessore ha annotato: «Rispetto al primo trimestre 2022 che era "debole", quest'anno gennaio, febbraio e marzo si sono dimostrati mesi ottimi, come dice il dato generale sui pernottamenti complessivi: siamo passati dai 149.015 del 2022 ai 231.126 del 2023 (+82,11%), con un valore maggiore del 55,1%. E se compariamo i numeri totali del 2023 con quelli del 2019 risulta che c'è un incremento del 7,6%, in quanto le persone che hanno dormito a Padova sono 16.243 in più. Per il Comune i ricavi dalla tassa di soggiorno sono saliti del 58% quest'anno sul precedente, e del 3,2% sul 2019. Nel trimestre iniziale 2023, pertanto, abbiamo superato sia i pernottamenti che gli introiti, in modo esponenziale rispetto al 2022. Girando per Padova in questi giorni si vedono moltissime comitive, come a Verona un decennio fa, e numerose scolaresche, in particolare davanti al Museo Eremitani».
«I dati sono oggettivi ha proseguito Colasio in quanto legati alla tassa di soggiorno e interessanti perché ci dicono che siamo riusciti a far sì che nelle nostre casse ci siano maggiori risorse, con un trend che dimostra che il messaggio di "Padova meta turistica" è giunto a pubblici molto diversi: fasce alte, medie e famiglie che vanno nelle case per le vacanze con una progressione spaventosa. La nostra città si è lasciata alle spalle il Covid e sta veleggiando quest'anno, azzardo la scommessa, verso un 1,7 milioni di turisti, con 125mila presenze in più sul 2019 e con la prospettiva di raggiungere quota 2 milioni di presenze entro il quadriennio. Hanno premiato la politica delle grandi mostre, ma anche il sistema museale che nel 2023 ha superato i 650mila ingressi, con un tasso di occupazione del 60% nei prossimi 60 giorni e con la cappella degli Scrovegni che in estate sarà full, fasce serali comprese. E poi l'Urbs Picta fa la parte del leone. Ora punteremo sulla "città della Scienza", sulla Padova card che venda altri prodotti compresi i musei di nicchia, come quello del Precinema Minici Zotti del Risorgimento, e scientifici dell'Università. Li metteremo in rete collaborando con l'ateneo, depositario di un brand enorme».
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