Henry trovato morto nel Brenta a 18 anni, i genitori si oppongono all'archiviazione: «Non si è suicidato»

Sabato 11 Marzo 2023 di Marco Aldighieri
Henry Amadasun, morto a 18 anni e la sua mamma il giorno del ritrovamento del corpo

CADONEGHE - I genitori dello studente di 18 anni Henry Amadasun, trovato morto il 20 settembre del 2021 nelle acque del fiume Brenta, non si arrendono. Non accettano la verità alla quale è giunta la Procura: per loro non si è suicidato. 
Così, affiancati dall’avvocato Marcello Stellin del foro di Treviso, per la seconda volta si sono opposti all’archiviazione voluta dal pubblico ministero Roberto Piccione titolare delle indagini.
 

IN AULA
Il legale, davanti al Gip Elena Lazzarin, ha chiesto di non archiviare il caso sostenendo come le indagini non abbiano approfondito molti aspetti. La famiglia di Henry vorrebbe l’apertura di un nuovo fascicolo, per accertare la verità
Il giudice nelle prossime settimane deciderà se archiviare per sempre il fascicolo, oppure se trasmettere nuovamente gli atti in Procura e chiedere un supplemento di indagini. La prima volta l’archiviazione è stata effettuata direttamente dal pm, perchè aveva aperto un fascicolo senza notizia di reato e senza indagati.
 

IL FATTO
La sera di sabato 18 settembre 2021 Henry Amadasun, di origine nigeriana, è uscito di casa in bicicletta e ha spedito un messaggio Whatsapp nella chat degli amici: «Ciao ragazzi, non me ne vogliate. Non so se mi rivedrete ancora, vi voglio bene per sempre». Dalle 23.45 è scomparso per sempre. Il giorno dopo la famiglia ha lanciato disperata l’allarme: «È un ragazzo sano e a posto, non ha problemi con nessuno». 
Le ricerche sono scattate immediatamente e il 20 settembre il corpo senza vita del giovane è stato ritrovato nelle acque del Brenta. Le indagini hanno subito fornito una risposta: lo studente si è lanciato dalla passerella Benetti, che collega Mortise e Cadoneghe. L’autopsia ordinata dalla Procura ha evidenziato come i polmoni del 18enne fossero pieni d’acqua e dunque riconducendo ad una morte per annegamento.
 

I DUBBI
Nel maggio del 2022 l’avvocato Stellin si era presentato in Procura per depositare una prima memoria: ventuno pagine colme di dubbi, interrogativi e ipotesi che invitavano a tenere aperto il caso. 
Nel suo dossier c’era una prima lista di conoscenti che secondo la famiglia avrebbero potuto aiutare a risolvere il caso, ma c’erano anche altri due importanti elementi: le dichiarazioni dell’ex fidanzata di Henry che ipotizzava un brutto giro legato alla droga e poi un messaggio ricevuto su Instagram dal sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro in cui il mittente scriveva: «Henry si era infilato in un brutto giro. Io so perché è finita così».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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