Ventidue ore consecutive di lavoro in Guardia medica, la bella sorpresa al ritorno a casa per il dottor Conti

Sabato 2 Gennaio 2021
Ventidue ore consecutive di lavoro in Guardia medica, la sorpresa al ritorno a casa per il cottor Conti
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PADOVA «Daddy is my super hero». Quando il dottor Conti riapre la porta di casa, dopo ventidue ore consecutive di lavoro in Guardia medica, trova ad aspettarlo un figlioletto di quattro mesi che sulla tutina riporta una scritta che arriva dritta al cuore: «Papà è il mio super eroe».

Alessandro Conti, quarantunenne di Albignasego, non si sente affatto un eroe ma quella frase è comunque il modo più dolce ed emozionante per iniziare il 2021. Ha passato la notte di Capodanno lavorando nella sede della Continuità assistenziale di Conselve e proprio mentre era in servizio gli è arrivata una telefonata che non dimenticherà mai: «Dottore, la aspettiamo lunedì per sottoporsi al vaccino anti-Covid». Alessandro sarà tra i primi medici di base a immunizzarsi. 


L'EUFORIA

Il dottor Conti parla con la voce ancora colma di adrenalina: «Quella chiamata mi ha provocato un susseguirsi di emozioni. Le prime sono state meraviglia e incredulità. Ma come? Mi chiamano già? Pochi mesi fa il vaccino sembrava un traguardo ancora lontano e invece già ci siamo. Non me lo aspettavo così presto. Le altre emozioni sono venute fuori dopo e sono state la gioia e l'euforia. Questo è un evento epocale che merita il Nobel per la Medicina ma forse anche quello per la Pace, vista la splendida collaborazione messa in campo da tanti Paesi diversi per arrivare a questo risultato». 


Conti ha lavorato come Guardia medica dalle 10 del 31 dicembre alle 8 di ieri mattina. «C'è stata un'importante collaborazione di tanti medici di famiglia che hanno continuato a lavorare nonostante fosse un giorno prefestivo. Sono arrivate comunque diverse chiamate legate soprattutto a persone con il Covid che chiedevano consigli per la gestione dei sintomi, oppure persone che erano state a contatto con dei positivi. Ma le richieste sono arrivate anche da anziani soli che magari avevano bisogno di sostegno psicologico e rassicurazione». 
Sono state oltre 250 le chiamate arrivate a San Silvestro nelle 13 sedi della continuità assistenziale. Una conferma sull'importanza di questo servizio era già arrivata pochi giorni con i dati snocciolati dalla dottoressa Mariateresa Gallea, segretaria della Fimmg continuità assistenziale di Padova: cinquemila richieste da giovedì a domenica. Una media di 1.200 chiamate al giorno e un picco di duemila chiamate a Santo Stefano. 


LA CENTRALE

Numeri importanti anche per la centrale operativa del Suem 118. Il direttore Andrea Spagna parla di «notte tranquilla» ma nell'arco di 24 ore ci sono state comunque 550 chiamate di cui un centinaio relative al Covid. Sono stati 230 gli interventi effettuati. «Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad alti e bassi - spiega il dottor Spagna - Gli interventi sono aumentati progressivamente fino ad arrivare al picco di dicembre e ora ci siamo stabilizzati. Il calo non si vede». Ma alla mezzanotte medici e infermieri hanno trovato il tempo per brindare? «Solitamente - risponde Spagna - dalla mezzanotte in poi è proprio il momento in cui i telefoni iniziano a suonare di più». 


ALL'OSPEDALE

Al pronto soccorso Covid si resta invece sui 40 accessi di media al giorno più altri 150 per l'area tradizionale. «Il punto più basso era stato il 15 marzo con 80 accessi in tutto - racconta il primario Vito Cianci - ora la gente ha capito che può venire in pronto soccorso in assoluta sicurezza senza paura di contrarre il Covid». Il merito è anche dell'altissimo grado di professionalità del personale: «Nessuno si è tirato indietro - sorride Cianci - Lavorare con questa squadra è un orgoglio». 

Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 15:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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