Grillo: «La Lega è una garanzia»
Zaia: «Una mossa inaccettabile

Sabato 12 Novembre 2016
Grillo: «La Lega è una garanzia» Zaia: «Una mossa inaccettabile
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PADOVA - Dopo il terremoto politico che ha portato alla caduta dell'amministrazione Bitonci a Padova è un diluvio di reazioni.
«La Lega è sempre una garanzia...», scrive sulla sua pagina Facebook Beppe Grillo, che poi rimanda ad un post di Jacopo Berti del M5s Veneto, pubblicato anche sul blog della stesso Grillo, sulla vicenda. « Bitonci è caduto: qualche ora fa una parte della maggioranza e tutti i membri delle opposizioni si sono dimessi - si legge nel post - Del sindaco leghista ricorderemo solo le imbarazzanti provocazioni, le battaglie anti-kebab e ebola, ma nessun risultato per la città. Il suo piano per la sicurezza è rimasto uno slogan, la sua battaglia contro il degrado mai iniziata». Berti prosegue: «Bitonci e la Lega hanno umiliato Padova e la sua immagine nel mondo. È ora di restituire dignità a questa città, di ridarle lo spessore culturale che l'ha resa grande. Per i cittadini questa è una liberazione e ora ci chiedono di cambiare. Noi siamo pronti».

«Una brutta pagina di storia, perché non esistono giustificazioni per chi, dalla maggioranza, si dimette per mandare a casa il suo sindaco». Questo il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia. «Negli scenari che uno può immaginare questo è il caso peggiore. Noi amministratori siamo eletti per realizzare il programma: dibattiti interni devono servire per questo, è inaccettabile mandare a casa un sindaco così». «Abbiamo già i motori accesi per Verona. Ora li useremo anche per riportare Bitonci a fare il sindaco di Padova. Quanto accaduto è inconcepibile non solo per la politica ma anche per i cittadini, che erano contenti del loro sindaco. Il conto di questo disastro qualcuno lo dovrà pagare».

«Ora liberi tutti e per coerenza gli assessori regionali di Fi diano le dimissioni». Lo ha detto Toni Da Re, segretario veneto del Carroccio che punta l'indice contro le decisioni «prese agli alti livelli a cominciare da Nicolò Ghedini e soci». Per Da Re non ci sono mezze misure e dà il "rompete le righe" agli uomini del Carroccio. «Il via libera ad abbandonare Fi in tutte le amministrazioni del Veneto» dice Da Re con corse solitarie per le prossime amministrative «a Verona e Belluno, senza quei rompic...». Unica città a salvarsi dalla battaglia è Venezia «lì - dice Da Re - Lega e Fi sono sì assieme ma il sindaco Luigi Brignaro con la sua civica è persona autonoma e non chiederemo nulla ai nostri». Sul futuro di Padova non ci sono dubbi: «Massimo Bitonci resta il nostro candidato per le prossime elezioni - avvisa Da Re - dove correremo da soli e senza più quei cialtroni che tanti problemi hanno creato».

«Non poteva essere un giorno più veritiero questo per il centrodestra che si professa unito: il Salvini Pride convocato a Firenze, orfano della Giunta che governa la città più importante tra quelle amministrate dalla Lega e del tentativo di riunire un'armata Brancaleone sotto l'onda trumpista, da cui Berlusconi giustamente prende le distanze, diventa il Salvini Flop», lo dice in una nota la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Veneto Alessandra Moretti. «È una bella giornata per Padova che si libera di Bitonci, un sindaco che ha zavorrato con le sue idee conservatrici una delle città più belle e ricche culturalmente del Veneto.
La caduta di Bitonci, sfiduciato da ben 17 consiglieri, rappresenta il punto di non ritorno nelle divisioni del centrodestra e dimostra chiaramente il fallimento di Salvini sia come federatore tra Carroccio e Forza Italia, che come rottamatore: da quando è segretario ha collezionato solo disastri e sconfitte tentando di nascondersi alle spalle delle idee di altri, che questi si chiamino Marine Le Pen o Donald Trump», conclude Moretti.


«A Padova il centrodestra si è già spaccato, e quindi si tratta di capire se si possono rimettere insieme i cocci, o, come io penso, c'è bisogno di azzerare e ricominciare con forze che vengono dalla società, forze civiche, lasciando perdere le vecchie logiche di partito». Lo ha detto il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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