Faceva pagare 4 euro per stampare il Green pass: farmacista indagata per abuso d'ufficio

Mercoledì 15 Settembre 2021 di Marco Aldighieri
Green pass stampato in farmacia
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MONTEGROTTO - «Vuole la stampa del Green pass? Prego sono quattro euro». Questo ha chiesto ai clienti della sua farmacia Alle Terme di Montegrotto, per buona parte del mese di agosto, la dottoressa Lisa Carmignoto. Una richiesta non prevista dalla legge, perchè la carta verde deve essere emessa solo a titolo gratuito. Morale, il camice bianco si è trovata iscritta nel registro degli indagati per il reato di abuso d'ufficio. Le indagini sono state condottate dal pubblico ministero Sergio Dini affiancato dai militari della compagnia della Guardia di Finanza.
A incastrare la farmacista sono stati alcuni post pubblicati sui social, proprio da suoi clienti che si sono sentiti raggirati.

La dottoressa ieri, 14 settembre, dietro al bancone della farmacia, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ma a metà agosto, appena scoppiato il caso, aveva detto: «È vero ho sbagliato, ma ero esasperata come tutti i miei colleghi. Ci eravamo ridotti a essere una copisteria».

LE INDAGINI
Lo scandalo è esploso grazie a una serie di post pubblicati sui social da parte di clienti della farmacia di Montegrotto. Alcuni, irritati dopo essere stati costretti a sborsare quattro euro per avere stampato il loro Green pass, hanno portato alla ribalta il caso. Nessuno ha presentato una formale denuncia, ma le proteste nella rete sono balzate agli occhi degli uomini delle Fiamme gialle che, dopo avere informato la Procura, hanno agito di iniziativa.
Gli inquirenti hanno ricostruito quanto è accaduto nella farmacia a partire dai primi di agosto, anche sentendo il racconto di alcuni clienti e soprattutto appurando il numero dei Green pass stampati dalla dottoressa attraverso gli scontrini fiscali. Alla fine, secondo l'accusa, la farmacista avrebbe fatto pagare l'erogazione della carta verde a decine di persone. E così la titolare della farmacia Alle Terme è stata indagata per il reato di abuso d'ufficio.

LA DIFESA
La dottoressa, ieri dietro al bancone, non ha voluto lasciare dichiarazioni. Si è solo concessa un «Mi è stato tassativamente proibito di parlare». Ma quando il caso era scoppiato, dopo la metà di agosto, Lisa Carmignoto si è ampiamente difesa da tutte le accuse mosse a suo carico ammettendo però di avere sbagliato. «Abbiamo fatto pagare quella cifra per la stampa del Green pass. Ma da tre giorni non lo facciamo più. Sono stata contattata dal mio ordine professionale che mi ha detto senza mezzi termini che non ero assolutamente in regola» aveva dichiarato.
E poi si era anche giustificata, appellandosi al poco senso civico di alcuni clienti. «Ma ad un certo punto aveva aggiunto i nervi e la pazienza hanno ceduto. Perdevamo delle intere mezze ore per la copia dei certificati di vaccinazione. Anche se non abbiamo mai domandato un centesimo ad anziani e persone in difficoltà. Soprattutto a chi non è a suo agio con pc e smartphone. Ma a tutto c'è un limite. Molte richieste, per fare un esempio, ci arrivavano da persone che magari se ne stavano in fila, in attesa del proprio turno, a giocherellare con il telefonino e poi volevano il duplicato di un certificato solo un po' spiegazzato. Avevano quindi la possibilità di scaricarlo per via telematica».
E infine aveva difeso la categoria, secondo lei bistratta rispetto ai medici di famiglia e alle Asl. «Noi farmacisti rappresentiamo sempre la soluzione di ripiego più facile aveva concluso - Siamo di strada, uno ferma l'auto, scende, entra e si fa fare la copia. Non voglio generalizzare, ma molti dottori appendono fuori dalla porta del loro ambulatorio il cartello con scritto che siamo solo noi a dover scaricare i pass».
 

Ultimo aggiornamento: 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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