Mamme positive al Covid, 20 bebè nati nella sala parto dedicata: «Donne in gravidanza, fate attenzione»

Lunedì 25 Gennaio 2021 di Elisa Fais
foto di repertorio

PADOVA Una sala parto dedicata alle donne in dolce attesa positive al Coronavirus e un'intera area di degenza con sette stanze singole. Prima di ogni ricovero, il tampone per la ricerca del Covid-19 è d'obbligo. Ecco il percorso gravidanza ai tempi della pandemia, messo a punto dall'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda ospedaliera di Padova. Il direttore, la dottoressa Maria Teresa Gervasi, spiega: «Da febbraio dello scorso anno a oggi hanno partorito venti pazienti positive.

A parte un caso delicato seguito a marzo, tutte le altre nascite non hanno avuto problemi. L'invito rivolto alle donne incinta è di avere attenzione, perché durante la gravidanza il sistema immunitario è più fragile».

I NUMERI In via Giustiniani ogni anno nascono circa 3mila bambini. «Per ora non stiamo notando il tanto atteso baby-boom spiega la dottoressa Gervasi - i numeri delle nascite sono in linea con quelli degli anni scorsi. Anzi, forse in lieve calo. Ma è ancora presto per fare analisi precise». Davanti al rischio contagio, l'ansia e la preoccupazione sono emozioni di tutti, a maggior ragione delle mamme in attesa del proprio bebè. «Il percorso dedicato alle donne positive al Covid è stato modificato e aggiornato nel corso di questi mesi con l'obiettivo di fare il meglio per le pazienti e per i loro figli aggiunge Gervasi -. Il reparto riservato alle donne positive, con sette stanze singole, a dicembre si è riempito completamente. Abbiamo dedicato anche una sala parto e una sala operatoria, per evitare qualsiasi tipo di contatto con le pazienti non Covid. É sempre pronta anche una seconda sala parto, nel caso in cui due donne positive dovessero entrare contemporaneamente in travaglio. Inoltre, è stato attivato un ambulatorio gravidanze con ingresso separato». Allo stato attuale, la letteratura internazionale afferma che il Covid non si trasmette da madre a feto. «Gran parte delle pazienti erano asintomatiche sottolinea Gervasi -. Se una donna incinta è positiva, non per forza deve essere ricoverata. Se invece mostra sintomi preoccupanti, è preferibile il ricovero».

IL VADEMECUM Anche l'Ulss 6 Euganea si è attivata per assicurare una gravidanza serena durante l'emergenza in corso. A questo proposito sul sito aulss6.veneto.it, nella sezione dedicata a Gravidanza e Coronavirus, si possono trovare consigli e video informativi per vivere appieno quest'esperienza senza timori. Il direttore dell'Ostetricia dell'ospedale di Cittadella, dottor Roberto Rulli, e l'ostetrica Valentina Pettenuzzo in una breve video intervista indicano i comportamenti che è utile adottare per tutelare la salute della mamma e del nascituro. Nel sito c'è anche un documento contenente 19 domande e altrettante risposte elaborate dalla Direzione Prevenzione della Regione, in collaborazione con il dottor Gianfranco Jorizzo, responsabile del servizio di Medicina prenatale dell'Ulss 6 Euganea e coordinatore del Comitato Percorso Nascita del Ministero della Salute. Sono al via i corsi organizzati dall'Ulss per le coppie in dolce attesa e neogenitori dal titolo Accompagnare la nascita di nuove famiglie. Gli incontri saranno due, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid: uno prima del parto e uno dopo la nascita del bambino. Le referenti sono le assistenti sociali Bianca Bonaldo e Debora Da Pos contattabili tramite e-mail bianca.bonaldo@aulss6.veneto.it e debora.dapos@aulss6.veneto.it. Tra i temi trattati ci sono il reinserimento lavorativo e la conciliazione dei nuovi ritmi, i servizi educativi per neonati da 0 a 3 anni, il rapporto di coppia e le reti di aiuto oltre alle famiglie di origine. 

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