«Studenti, seguite il vostro demone». Al Nobel Giorgio Parisi il dottorato ad honorem in Fisica dell'Università di Padova

Parisi ha parlato di Pnrr, ricerca e gender gap. La cerimonia si è svolta nell'Aula magna di Palazzo Bo

Martedì 31 Gennaio 2023 di Silvia Moranduzzo
Padova, Giorgio Parisi riceve il dottorato ad honorem

PADOVA - I capelli spettinati, un leggero sorriso. Giorgio Parisi si avvicina alla rettrice Daniela Mapelli e le stringe la mano con gentilezza mentre lei gli porge la pergamena. Il premio Nobel ha ricevuto ieri pomeriggio il suo primo dottorato ad honorem in Fisica. E, parole sue, è contento sia stata proprio l'Università di Padova a conferirlo, «l'Ateneo di Galileo Galilei, il secondo più antico d'Italia». Subito dopo prende la parola, un paio di fogli scivolano e cadono. Parisi sorride. Poi comincia l'incantesimo. La sua lectio magistralis è lontanissima da ciò che si può immaginare. Una proprietà di linguaggio, un fiume di esempi tiene la platea dell'Aula magna incollata alla sua bocca, quasi famelica di saperne di più sui sistemi complessi. Del resto Parisi non è uno scienziato comune. Ha vinto il Nobel per la Fisica nel 2021 per aver scoperto l'interazione fra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria. «Ricorda Enrico Fermi che era un fisico teorico e sperimentale - dice il direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia, Flavio Seno - Noi fisici ci occupiamo di un settore specifico, Giorgio è l'unico al mondo attualmente che si occupa di fisica ad ampio spettro.

Ha iniziato con la fisica delle particelle e poi ha continuato in tutt'altri settori con molte applicazioni interdisciplinari. Questo lo rende unico nel panorama dei fisici a livello internazionale».

Pnrr e gender gap

Uno scienziato con un grande senso di partecipazione sociale, come ha ricordato la stessa rettrice. Uno scienziato che non si sottrae alle domande, all'analisi. «Il Pnrr è stato abbastanza sensibile alla ricerca e ha dato una percentuale interessante di risorse - afferma - Il problema è che i fondi sono incanalati in certi settori particolari e non prendono tutta la ricerca. Bisogna fare un piano decennale per capire cosa fare anche dopo il Pnrr». Per Parisi è sbagliato guardare solo alle materie scientifiche. Come confermano i suoi studi, per grande parte interdisciplinari, il fisico sostiene che «la cultura è una. Bisogna spingere per la parità scientifica e culturale, sono contrario alla separazione. Esattamente come sostiene l'Accademia dei Lincei, di cui sono stati presidente. Il Sapere è uno». E se sull'importanza di insegnare matematica e fisica ai bambini per attirarli verso lo studio ne ha già parlato, Parisi sottolinea che anche il problema del gender gap va affrontato: «Sta diminuendo con il tempo. Però andando avanti nella carriera aumenta. È un problema della società che l'università non può ignorare, deve prendersi le sue responsabilità e fare tutta una serie di piani per diminuire il gender gap».

Gli studi al Bo

Non è la prima volta che Parisi frequenta l'Università di Padova. Nel giugno 2007 lo scienziato voleva studiare la comunicazione tra gli uccelli che volano in stormo. «Parisi e 20 colleghi - ricorda la rettrice Mapelli - trascorsero così un inverno a scattare 100.000 fotografie di stormi in volo e proprio qui a Padova, nel giugno del 2007, in una giornata organizzata dal Dipartimento di Fisica per far incontrare le comunità dei fisici e dei biologi, Parisi presentò questi risultati, lasciando di stucco gran parte dei presenti che si aspettavano di vedere formule complicatissime». I sistemi complessi, così tanto difficili da affrontare, sono proprio ciò che più attira Parisi. «Seguite il vostro demone» è il consiglio che lo scienziato dà ai giovani ricercatori e studenti. Esattamente quello che ha sempre fatto lui. Seguire il suo demone. 

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Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 00:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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