Cadoneghe. Schianto in moto, muore a 21 anni: aperto un fasciolo sulle cause. Sotto la lente anche la strada dissestata

Il pm Girlando ha aperto un fascicolo senza indagati. Sarà sentito l'amico che viaggiava con Giordano Sanginiti

Martedì 7 Febbraio 2023 di Serena De Salvador
Padova, aperto un fascicolo dopo la morte di Giordano Sanginiti

PADOVA - Il pubblico ministero Andrea Girlando ha aperto un'inchiesta, al momento senza indagati, sulla morte del 21enne Giordano Sanginiti, deceduto sabato pomeriggio dopo aver perso il controllo della sua moto Guzzi lungo la strada regionale 308 all'altezza del cavalcavia in prossimità dell'uscita Bragni-Bagnoli (Cadoneghe), in direzione di Campodarsego.

Gli accertamenti

La dinamica è in realtà assodata, poiché è certo che nello schianto non siano coinvolte altre persone o veicoli: Sanginiti ha perso il controllo della moto, su cui viaggiava da solo, ed è piombato a terra rimanendo ucciso. Nonostante questo la Procura vuole fare piena luce sulla reale causa della perdita di controllo. La velocità, a quanto emerso dai rilievi condotti dalla polizia stradale, non sarebbe stata elevata. Lo ha affermato un amico di Giordano, che lo seguiva su un'altra moto ed è stato testimone oculare della tragedia, e lo potrà riconfermare la presenza di un autovelox a breve distanza dal punto dell'incidente. Tra le ipotesi, corroborata anch'essa dalla testimonianza dell'amico, vi è quella che a recitare una parte importante possa essere stato il manto stradale dissestato. Una strada tristemente nota la nuova strada del Santo, che collega Padova e Castelfranco, proprio per l'elevato numero di incidenti. Ma nota anche per le polemiche sullo stato dell'asfalto, che in più punti è fortemente deteriorato e presenta avvallamenti, nonostante il limite di velocità sia di 90 chilometri orari. «Concordo sul fatto che sia necessaria una seconda corsia: registra un flusso di veicoli importante e il potenziamento è importante per prevenire gli incidenti» ha affermato ieri il senatore Antonio De Poli (Udc) che a palazzo Madama ha chiesto al governo un intervento prevedendo il raddoppio della strada.

Gli sviluppi

A sostenere che la causa della perdita di controllo sia stata la condizione del manto stradale è stata anche la madre di Sanginiti, Elena Pasco, che ha ventilato l'ipotesi di presentare un esposto in Procura. Esposto che tuttavia a ieri non era ancora arrivato sul tavolo del pubblico ministero. Nel frattempo l'inchiesta, come detto, non vede alcun iscritto nel registro delle notizie di reato. A breve potrebbe essere sentito il testimone. Resta sotto sequestro la moto Guzzi tanto amata da Giordano, che di recente l'aveva anche messa in vendita. La Procura non ha invece ritenuto necessario disporre l'autopsia: la causa del decesso è infatti indubitabilmente riconducibile alle lesioni riportate nella caduta. La salma del 21enne è quindi stata dissequestrata e restituita alla famiglia, che ora potrà organizzare i funerali. Funerali che si prevedono partecipatissimi, poiché la scomparsa del giovane studente di Medicina ha lasciato sgomenti i tanti amici e compagni di studi, ma anche l'intera comunità di Mirano (Venezia), dove il ragazzo è cresciuto. Grande appassionato di montagna, Sanginiti aveva di recente preso residenza a Forni di Sopra, in provincia di Udine, per essere più a contatto con la natura. 

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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