PADOVA - Ha lottato per sette anni contro un male incurabile. Un tumore che le ha tolto il fiato e non le ha dato scampo. Ieri mattina allo Iov è morta Claudia Bartolucci, stimata ginecologa. Viveva in città in via Crescini con il fidanzato Mirko. Il prossimo 4 maggio avrebbe compiuto 38 anni. Lascia nello strazio papà Gianni, la mamma Gabriella e il fratello Federico che le aveva donato due nipotini a cui la vittima era molto legata. La professionista aveva due grandi passioni: il lavoro e la danza. Proprio in un corso di tango argentino aveva conosciuto l'uomo della sua vita con cui aveva deciso di trascorrere la sua esistenza. Ora Mirko dovrà metabolizzare questo dramma e tentare di rialzarsi. Il funerale è fissato per sabato alle 10 nella parrocchia di Santa Rita.
Claudia Bartolucci fino all'ultimo non ha mai abbandonato il suo lavoro che amava: era una libera professionista che esercitava la professione sia alla Casa di cura di Abano che all'ambulatorio Artemisia di Ponte San Nicolò. Aveva studiato tanto per realizzarsi e amava ciò che faceva. Credeva molto nell'amicizia. Alessandra e Manuela erano i suoi angeli custodi con la quale ha vissuto momenti indimenticabili e il dramma della malattia. Proprio Alessandra ieri ha riferito: «Claudia era una combattente: non si è mai arresa all'evidenza, amava il ballo, amava la vita e fino all'ultimo respiro ha sempre mantenuto una immensa dignità. Per noi è una tragedia immane. Nel suo periodo più difficile ci ha insegnato ad apprezzare la vita, ad amare le piccole gioie. Siamo vicini ai suoi genitori e al fidanzato Mirko. Con la sua morte nulla sarà più come prima».
Con l'amica Alessandra, Claudia si era conosciuta quando aveva appena 7 anni. Hanno frequentato insieme l'accademia di ballo Comini di Padova. Il ballo e la danza era per loro una ragione di vita e in tutti questi anni, pur avendo scelto percorsi di studio diversi, non si sono mai perse di vista.
Claudia Bartolucci ha anche lavorato per cinque anni al consultorio Aied di Mestre dove seguiva in particolare gli adolescenti.
Ultimo aggiornamento: 11:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA Claudia Bartolucci fino all'ultimo non ha mai abbandonato il suo lavoro che amava: era una libera professionista che esercitava la professione sia alla Casa di cura di Abano che all'ambulatorio Artemisia di Ponte San Nicolò. Aveva studiato tanto per realizzarsi e amava ciò che faceva. Credeva molto nell'amicizia. Alessandra e Manuela erano i suoi angeli custodi con la quale ha vissuto momenti indimenticabili e il dramma della malattia. Proprio Alessandra ieri ha riferito: «Claudia era una combattente: non si è mai arresa all'evidenza, amava il ballo, amava la vita e fino all'ultimo respiro ha sempre mantenuto una immensa dignità. Per noi è una tragedia immane. Nel suo periodo più difficile ci ha insegnato ad apprezzare la vita, ad amare le piccole gioie. Siamo vicini ai suoi genitori e al fidanzato Mirko. Con la sua morte nulla sarà più come prima».
Con l'amica Alessandra, Claudia si era conosciuta quando aveva appena 7 anni. Hanno frequentato insieme l'accademia di ballo Comini di Padova. Il ballo e la danza era per loro una ragione di vita e in tutti questi anni, pur avendo scelto percorsi di studio diversi, non si sono mai perse di vista.
Claudia Bartolucci ha anche lavorato per cinque anni al consultorio Aied di Mestre dove seguiva in particolare gli adolescenti.
I ragazzi e le ragazze chiedevano solo di lei.