Investe 250mila euro nella gelateria in piazza dei Signori, ma dopo 4 anni molla tutto

Domenica 27 Settembre 2020 di Gabriele Pipia
Investe 250mila euro nella gelateria in piazza dei Signori, ma dopo 4 anni molla tutto
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PADOVA - Nel 2016 aveva preso il posto di una vera e propria istituzione del commercio in centro storico. Ha investito 250 mila euro, ha resistito quattro anni nonostante un progressivo calo del fatturato e ha provato a rialzare la testa anche dopo il lockdown. Niente da fare. La gelateria Al Bancale di piazza dei Signori, aperta al posto della storica bottega Antonello, domenica prossima chiuderà la serranda per alzare bandiera bianca. «I costi sono tanti, il Covid è stata una mazzata tremenda e la piazza è sempre più spopolata» si sfoga Alessandro Peron, 44 anni, che gestisce l'attività assieme alla compagna Irina. 

I CONTI
Siamo all'ingresso di piazza dei Signori, accanto al locale Ham Holy Burger. Qui dove c'era una bottega che vendeva fin dagli Cinquanta calzature, accessori e pellami. La scelta di mollare è di natura economica. «Il costo dell'affitto si aggira sui cinquemila euro al mese, la tassa dei rifiuti costa duemila euro all'anno. A tutto ciò si sommano gli stipendi di tre dipendenti e molte altre spese - racconta Alessandro, ben sapendo di vivere le difficoltà di molti altri commercianti - Il problema, però, è che i ricavi sono progressivamente diminuiti e il Covid ci ha dato il colpo finale. Siamo stati chiusi marzo, aprile e maggio, quando proprio la primavera è la stagione in cui si lavora di più. Se prendo in esame il periodo che va da marzo ad agosto in questo 2020 rispetto al 2019 abbiamo perso 120 mila euro e rispetto al 2018 addirittura 150 mila. Nei primi anni abbiamo sempre lavorato tanto con i turisti, ma adesso a causa dell'emergenza i turisti non ci sono quasi più». 

LE ACCUSE
Peron, però, non se la prende solo con il Covid. «Negli ultimi anni la mancanza di attenzione da parte dell'amministrazione comunale ha portato le piazze del centro storico di Padova, un tempo brulicanti di persone e di vita, verso un progressivo spopolamento. Ne è un esempio piazza dei Signori, una delle più belle e suggestive piazze italiane e l'ultima con l'orologio ancora funzionante, che non viene in alcun modo valorizzata, ma sede soltanto di un mercato giornaliero di prodotti di poco valore. L'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia ha fatto il resto, rendendo impossibile per un esercizio commerciale del centro, poter continuare la propria attività e pagare tutti i costi».

LA SCELTA
«Abbiamo puntato tutto sulla qualità artigianale dei nostri prodotti - prosegue il titolare - La frutta arriva direttamente dal mercato ortofrutticolo e abbiamo i ragazzi che la pelano preparando il gelato vero come si faceva una volta. Purtroppo però oggi non riusciamo più a sostenere i costi troppo elevati della nostra attività e la mancanza di aiuti ci vede costretti a chiudere. Le banche ci hanno aiutato, il proprietario del locale anche senza farci problemi nel sciogliere il contratto d'affitto. Gli aiuti sono mancati dalla politica, locale e nazionale». 
È delusa anche Irina Petrova, socia e compagna: «Il cibo italiano è simbolo di eccellenza in tutto il mondo e aprire una gelateria artigianale era da sempre uno dei miei sogni nel cassetto. È un vero peccato che nel mercato riescano a operare soltanto negozi di catene, con prodotti semi-industriali». E il futuro? «Domenica 5 ottobre sarà il nostro ultimo giorno di attività, poi vedremo. Magari proveremo a vendere i macchinari per tamponare le perdite, ma speriamo un giorno di poter riaprire». 
Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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