Padova. Restauro del Gattamelata, scelta la squadra di esperti che ne valuterà le condizioni

La squadra è composta da Fabrizio Magani, Francesco Caglioti, Maria Donata Mazzoni e Giovanna Valenzano

Venerdì 25 Novembre 2022 di Nicoletta Cozza
La statua del Gattamelata

PADOVA - Due super esperti dell'Istituito centrale del restauro scelti dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, e un comitato scientifico nominato dalla Delegazione pontificia per la basilica del Santo. È sempre più nutrita, quindi, la squadra di persone, tutte di altissimo profilo e di elevate competenze, che monitorerà la situazione del Gattamelata di Donatello, per il quale c'è l'ipotesi di un trasferimento all'interno del Museo antoniano, qualora lo stato di conservazione si rivelasse critico al termine degli approfondimenti che verranno effettuati prossimamente. Questa settimana, infatti, si è insediato appunto il comitato scientifico che il delegato monsignor Fabio Dal Cin ha individuato per valutare il programma finalizzato alla conservazione del capolavoro equestre; è composto da Fabrizio Magani, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le provincie di Belluno, Padova e Treviso, il quale ricoprirà il ruolo di presidente; Francesco Caglioti, professore ordinario di Storia dell'arte medievale alla Scuola Normale Superiore di Pisa; Maria Donata Mazzoni, già direttrice del reparto bronzi dell'Opificio delle pietre dure di Firenze, e Giovanna Valenzano, docente di Arte medievale al Bo. Per quanto riguarda invece la direzione dei lavori, è stato incaricato Ugo Soragni, già dg alla Direzione musei del ministero dei Beni culturali, che coadiuverà la Delegazione pontificia nella formulazione degli indirizzi operativi. Il comitato scientifico inizierà a operare, effettuando sopralluoghi, dalle prossime settimane, in sinergia e in coordinamento con i vari accertamenti tecnici che verranno compiuti utilizzando il ponteggio appositamente montato; sull'impalcatura, comunque, sarà possibile salire in sicurezza a partire da lunedì. Sgarbi, contrario alla sostituzione della statua con una copia da collocare sul sagrato nel caso in cui il Gattamelata risulti gravemente compromesso, ieri aveva rivelato al Gazzettino che un analogo no era stato espresso durante il precedente governo. «Quel progetto - aveva evidenziato il sottosegretario - era stato inoltrato a Salvo Anastasi, ex segretario generale del Ministero, e a Massimo Osanna, vice nell'era in cui al dicastero della Cultura c'era Dario Franceschini, che l'avevano bocciato.

Io adesso esco di scena, non devo fare una battaglia personale. Ho detto la mia opinione da storico dell'arte e nel frattempo sono diventato sottosegretario: conosco la legge e quindi indico i funzionari che debbono farla rispettare. Magani, essendo le soprintendenze istituti periferici ministeriali, ha mandato pieno dalla normativa».

I sopralluoghi

«Il comitato si è assunto un compito di grande impegno e delicatezza - ha commentato ieri l'arcivescovo Dal Cin - che consiste nel valutare lo stato di conservazione del monumento, seguendo un complesso programma di analisi e verifiche. Sarà la base per comprendere quali strade percorrere per il restauro del Gattamelata, che la Delegazione pontificia ha il dovere di tramandare alle generazioni successive nelle migliori condizioni di conservazione e di valorizzazione. Non possiamo che ringraziare questi valenti studiosi e professionisti per l'impegno e per la strada che sicuramente sapranno indicarci».

«Salvaguardare il Gattamelata»

Andrea Colasio, assessore alla Cultura, poi, sulla vicenda si è espresso così: «Fondamentale è salvaguardare il Gattamelata e se i tecnici faranno poi un valutazione di un certo tipo, ne trarremo le conseguenze, assieme a Vittorio Sgarbi, che è un amico e una persona intelligente. Il fatto che abbia nominato due esperti con il compito di vigilare sul capolavoro, mi sembra che sia un controllo super partes, affidato all'Icr che è una garanzia, con il quale collaboriamo da tempo, dato che una sezione della sua alta scuola di formazione ogni anno viene a Padova, e di recente abbiamo lavorato insieme per la diagnostica delle statue di Giovanni Pisano nella Cappella degli Scrovegni. Prima di qualunque valutazione sull'opportunità, o meno, di spostare la statua, comunque, è necessario conoscere esattamente qual è il suo stato di salute. Che ci sia un surplus di attenzione, e che Sgarbi abbia nominato un'équipe di esperti di altissimo profilo, mi sembra un buon viatico per le future decisioni che verranno consensualmente assunte». 

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